Mercoledì 24 Aprile 2024

Trump, pubblicate le dichiarazioni dei redditi. "Conti anche in Cina e maxi perdite"

La Camera Usa autorizza la diffusione delle cartelle, da cui risulta anche che ha incassato 55 milioni di utile lordo da Paesi stranieri. Ira del tycoon

Donald Trump (Ansa)

Donald Trump (Ansa)

New York, 30 dicembre 2022 - La Camera Usa pubblica le dichiarazioni dei redditi di Donald Trump per il periodo 2015-2020 e scatena l'ira dell'ex presidente americano che, per anni, ha cercato di evitare che questo accadessee. Dalle migliaia di pagine di documentazione si scopre così che il tycoon è 'allergico' alla filantropia: nel 2020 non ha versato neanche un dollaro in beneficenza pur avendo dichiarato nel 2015, al momento della sua candidatura, di voler donare per intero il salario da presidente annuale, pari a 400.000 dollari. 

Si scopre poi che, mentre era alla Casa Bianca, Trump aveva conti corrente all'estero, anche in Cina. Pur essendosi impegnato a non perseguire tramite l'azienda di famiglia accordi all'estero durante la presidenza per evitare conflitti di interesse, l'ex presidente ha incassato più di 55 milioni di utile lordo da una decina di Paesi stranieri, fra i quali Azerbaijan, Panama, Canada e Qatar. Addirittura, nel 2017, il tycoon ha addirittura pagato più tasse all'estero che negli Stati Uniti, dove aveva staccato al fisco un assegno di soli 750 dollari. Una cifra analoga a quella versata nel 2016. 

Nel 2020, invece, l'ex presidente ha pagato zero in tasse federali a fronte di una perdita di quasi cinque milioni di dollari, realizzata nonostante i 133.173 dollari incassati in royalty. I documenti rivelano inoltre come Melania Trump abbia guadagnato 3.848 dollari dalla sua attività di modella nel 2019 e nel 2020, ma in tutti e due gli anni ha registrato spese per 3.848 dollari e quindi si è ritrovata con zero di reddito netto. 

La pubblicazione, che arriva dopo anni di battaglie legali, è uno schiaffo pesante all'ex presidente e alla sua campagna elettorale per il 2024. "I Democratici non avrebbero mai dovuto farlo, la Corte Suprema non avrebbe mai dovuto approvarlo, e porterà a cose orribili per cosi' tante persone", ha affermato, furioso, il magnate. "Le dichiarazioni dei redditi mostrano ancora una volta quanto orgogliosamente ho avuto successo e come sono stato in grado di utilizzare l'ammortamento e varie altre detrazioni fiscali come incentivo per creare migliaia di posti di lavoro e magnifiche strutture e imprese". E una pioggia di critiche è arrivata anche dai repubblicani, che hanno promesso battaglia non appena si saranno insediati alla Camera agli inizi di gennaio. 

Resta comunque che le rivelazioni delle sue dichiarazioni dei redditi assestano un altro colpo alla campagna elettorale di Trump, che già stenta a decollare e sulla quale pesa la commissione di indagine sui fatti del 6 gennaio.