Djokovic, governo australiano: "Non può entrare nel Paese. Non è vaccinato"

Alla vigilia della sentenza del Tribunale, chiamato a esprimersi sull'annullamento del visto, esecutivo tira dritto: "L'infezione da Covid non garantisce esenzione, il serbo non può partecipare agli Australian Open"

I supporter di Novak Djokovic a Belgrado (Ansa)

I supporter di Novak Djokovic a Belgrado (Ansa)

Roma, 9 gennaio 2022 - Continua a far discutere il caso del tennista numero uno al mondo. Non vaccinato e bloccato in Australia da giorni, in attesa di una decisione sulla sua partecipazione agli Australian Open, ora il governo del Paese mette un punto alla questione: l'infezione da Covid non è una motivazione sufficiente per ottenere l'esenzione medica e Novak Djokovic non ha fornito ulteriori prove evidenti di controindicazione al vaccino. Per questo, dunque, il campione serbo non può entrare nel Paese e quindi nemmeno prendere parte al torneo.

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La partita, quindi, sembra essersi chiusa prima di iniziare: alla vigilia dell'udienza del Tribunale di Melbourne, chiamato ad esprimersi sull'annullamento del visto, stabilendo la validità o meno della certificazione anti Covid del giocatore, la posizione dell'esecutivo australiano sembra irremovibile. E, indipendente dal giudizio del Tribunale, resta una competenza del Governo la scelta di non far entrare o meno in Australia il numero uno al mondo.

A poche ore dall'udienza, è stato lo stesso Tribunale di Melbourne a pubblicare la risposta che il governo australiano porterà in aula, nella quale gli avvocati del governo australiano sottolineano il fatto che il campione serbo "non è vaccinato". Come si legge al punto 64, non esistono garanzie di ingresso da parte di un non cittadino australiano nel Pese. Esistono, infatti, criteri per l'ingresso e ragioni per cui il visto può essere annullato o rifiutato. E anche se a Djokovic è stato confermato che le sue domande soddisfacevano i requisiti per poter viaggiare in Australia senza quarantena, il ministro dell'Interno ha il potere di verificare le prove e di cancellare il visto.

In conclusione, si legge nel documento, la domanda di Novak Djokovic deve essere rifiutata. In un altro passo importante del documento il Governo ribadisce la propria facoltà di annullare il visto anche nel caso in cui il tribunale desse ragione a Djokovic e revocasse la prima cancellazione del visto. Questo perché "l'Australia, in quanto paese sovrano, mantiene la massima discrezionalità su chi lascia entrare nel suo Paese".

Malago: "Mai vista situazione gestita peggio"

Sulla questione, è intervenuto il presidente del Coni, Giovanni Malagò: "Mai vista una situazione gestita peggio", ha commentato. "Ci sono tre attori - ha aggiunto -: gli organizzatori dello slam di tennis, il governo e Novak. Diamo per scontato che siano tutti in buonafede: il problema è che non deve minimamente succedere tutto ciò. Ora la credibilità è scemata. Lui entro il 10 doveva confermare se era vaccinato o no, Dicono che ha avuto il Covid, ma ha incontrato chiunque: così non si è credibili".