Giovedì 18 Aprile 2024

Disabile giustiziato a Singapore: impiccato per 40 grammi di droga. Pioggia di polemiche

Il malese, arrestato per il contrabbando di una piccola quantità di eroina, aveva un QI di 69. Amnesty International: "Atto vergognoso"

Attivisti protestano contro l'esecuzione capitale di Nagaenthran K. Dharmalingam (ANSA)

Attivisti protestano contro l'esecuzione capitale di Nagaenthran K. Dharmalingam (ANSA)

Singapore, 27 aprile 2022 - Dopo più di un decennio di battaglie legali è stato giustiziato Nagaenthran K. Dharmalingam, malese con una disabilità mentale, per aver tentato di entrare a Singapore con una piccola quantità di eroina nel 2009. Amnesty International: "Atto vergognoso"

Nagaenthran aveva 22 anni nel 2009 quando è stato arrestato per aver portato 42,72 grammi di eroina dalla Malesia a Singapore, che ha una delle leggi antidroga più severe del mondo: prevede la pena di morte per il contrabbando di 15 grammi o più della sostanza. La condanna a morte di Dharmalingam risale al 2010. Gli avvocati dell'uomo malese hanno presentato appelli su appelli per sospendere l'esecuzione sulla base della disabilità attuale dell'imputato, che aveva un QI di 69. Un livello che si qualifica come menomazione. Le persone con disabilità mentali sono protette dal diritto internazionale dall'esecuzione capitale. Le istanze però sono state respinte dai giudici, secondo cui il malese era consapevole di ciò che stava facendo quando è stato arrestato.

La vicenda ha attirato l'attenzione di varie organizzazioni internazionali e ha provocato proteste senza precedenti a Singapore e in Malesia. L'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani lunedì ha esortato il governo di Singapore a fermare le esecuzioni di Nagaenthran e di un altro detenuto condannato a morte per lo stesso crimine. 

Nonostante le critiche e le proteste, dopo numerosi appelli e una lunga battaglia della madre e del fratello di Dharmalingam, l'uomo è stato impiccato stamattina nella prigione di Changi. Il direttore regionale Asia-Pacifico di Amnesty International, Erwin van der Borgt ha definito l'esecuzione "un atto vergogno da parte del governo di Singapore, compiuto senza pietà". "Le autorità di Singapore - prosegue il direttore - devono fermare immediatamente l'attuale ondata di esecuzioni e rivedere urgentemente la legislazione sull'uso della pena di morte, in vista dell'abolizione, alla luce di questo caso scioccante".