
Il Commissario alla Difesa, Andrius Kubilius, presenta il Libro bianco sulla Difesa UE.
Roma, 29 maggio 2025 – “Non solo è possibile, ma è quasi inevitabile che dovremo procedere con le nostre gambe nelle questioni di difesa in Europa, perché gli americani si ritireranno sempre di più”, ha affermato Kubilius, tra i fautori del Libro Bianco sulla difesa UE.
L’ex primo ministro lituano ha ricordato che la crescente minaccia cinese spingerà Washington a concentrare le proprie risorse strategiche nella regione indo-pacifica. “Questo non significa che abbandoneranno la NATO, ma che il baricentro della loro politica di sicurezza si sposterà. E noi europei dobbiamo essere pronti ad adattarci”, ha aggiunto.
Nel suo discorso, il commissario UE ha parlato di una “tempesta perfetta” che incombe sul continente: la guerra in Ucraina, l’aggressività crescente del Cremlino e l’imminente ritiro americano. “In caso di aggressione russa contro uno Stato membro della NATO o dell’UE, ci troveremo di fronte a un esercito russo collaudato in battaglia, con milioni di droni. Siamo pronti? Ne dubito”.
L’ex primo ministro lituano ha inoltre fatto notare che oggi l’80% degli obiettivi in Ucraina viene distrutto da droni, creando una “valle della morte” tecnologica di 15 km lungo la linea del fronte. In questo contesto, “l’Europa si sta ancora preparando a combattere le guerre di ieri”, ha sottolineato.
Kubilius ha quindi richiamato l’attenzione su una “enorme lacuna” nella preparazione alla difesa. Al prossimo vertice NATO all’Aia, ha spiegato, l’Alleanza potrebbe chiedere ai suoi membri di incrementare del 30% gli obiettivi di capacità militare, quando già oggi sono indietro del 30%.
“Serve un aumento radicale della produzione e dello sviluppo di armamenti, un rafforzamento dell’industria europea della difesa e una maggiore autonomia negli ‘abilitatori strategici’ come intelligence spaziale, trasporti aerei pesanti e rifornimento in volo – settori in cui dipendiamo ancora dagli USA”, ha dichiarato il commissario UE.
Kubilius ha evidenziato che il contributo americano alla difesa NATO, se interamente sostituito, costerebbe fino a 1.000 miliardi di dollari, ma ha anche indicato uno strumento chiave per finanziare questo sforzo: il nuovo strumento da 150 miliardi di euro SAFE (Security Action for Europe), che consente agli Stati membri di acquistare armi per sé e per l’Ucraina.
In parallelo, il commissario ha denunciato una logica distorta: “Spendiamo il 3,5% del PIL per la nostra difesa, ma meno dello 0,1% per sostenere quella ucraina. Eppure, è l’Ucraina che ci difende dalla stessa minaccia”.
Una vera Unione europea della difesa
Di fronte alla nuova architettura globale, per Kubilius l’unica soluzione per assicurare la sicurezza dei Paesi europei è la creazione di una “vera Unione europea della difesa”.
“L’architettura dell’UE di difesa è l’unico modo per prepararci al ritiro americano”, ha detto Kubilius, invocando l’integrazione strutturale dell’Ucraina e del Regno Unito in questo nuovo quadro. “Con un esercito collaudato e un’industria innovativa, l’Ucraina è parte integrante della nostra sicurezza. E il Regno Unito, con le sue capacità operative, può rafforzare l’unità europea”.
Kubilius ha anche sollecitato una strategia europea sulla Russia: “Non basta difenderci, dobbiamo ridurre la capacità offensiva del Cremlino. Serve una strategia per aiutare il popolo russo a riportare la Russia alla normalità. Il successo dell’Ucraina è la chiave, perché il suo esempio può ispirare un cambiamento profondo a Mosca”.
Infine, il commissario UE alla Difesa ha lanciato un messaggio ai nuovi leader europei, invitandoli a completare il progetto europeo. “La storia ci insegna che, quando arriva una crisi, la storia e le nazioni mettono in campo i leader giusti per superarla. È quello che è successo dopo la Seconda guerra mondiale, quando l’Europa aveva bisogno di unirsi per poter resistere all’Unione Sovietica: Adenauer, Schuman, Churchill, Monnet, De Gasperi erano i leader pronti ad affrontare le sfide di quel momento. E hanno portato a termine il loro compito: è nata la nostra Comunità”, ha osservato Kubilius.
“E oggi assistiamo allo stesso fenomeno: la doppia sfida rappresentata dall’aggressione russa e dal ritiro americano porta alla ribalta una nuova generazione di leader europei che stanno scrivendo una nuova pagina della storia dell’Europa. Ad esempio Friedrich Merz, Emmanuel Macron, Keir Starmer, Giorgia Meloni, Donald Tusk e, naturalmente, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che domani (oggi) sarà insignita del Premio Carlo Magno qui ad Aquisgrana”, ha aggiunto.
Kubilius ha concluso ponendo la domanda chiave: “La pace in Ucraina e la vittoria dell’Ucraina sono possibili dopo il ritiro americano?” La sua risposta: “Sì! È possibile. Ma è compito nostro, compito degli europei”.