Dopo la gaffe di Johnson un deputato inglese rivela di essere trans e di aver subito abusi

Il primo ministro lo ha lodato, ma soltanto ieri sera, durante un incontro coi parlamentari Tory, aveva fatto una battuta trash sul tema dell’identità di genere

Il deputato Jamie Wallis con Boris Johnson

Il deputato Jamie Wallis con Boris Johnson

Londra - Il deputato conservatore Jamie Wallis ha rivelato sul suo profilo Twitter di essere transessuale e di aver subito in passato ricatti e uno stupro. Il parlamentare nel compiere il suo ‘outing’ ha spiegato di avere una disforia di genere e affermato che «mi sono sentito così da quando ero un bambino molto piccolo». Wallis, 37 anni, eletto nel 2019 per il collegio gallese di Bridgend, ha raccontato la serie di abusi subiti, fra cui lo stupro da parte di un uomo conosciuto online. Il suo gesto coraggioso ha ricevuto un ampio sostegno da parte del suo partito.

A partire dal premier Boris Johnson che lo ha lodato per aver condiviso una storia «molto intima che senza dubbio sarà di grande aiuto agli altri». Parole che sono arrivate dopo che ieri sera durante un incontro coi parlamentari Tory il primo ministro aveva fatto una battuta sul tema dell’identità di genere. Secondo i media, Johnson avrebbe detto: «Buonasera signore e signori, o come direbbe Keir Starmer, persone a cui alla nascita viene assegnato il genere maschile o femminile», riferendosi al leader dell’opposizione laburista e alle sue dichiarazioni in favore dei gruppi Lgbt. 

Il tema è molto caldo nel Paese. Pochi mesi fa la scrittirce J.K.Rowling (autrice della saga di Harry Pottter) ha rivelato di aver ricevuto numerose minacce di morte mentre criticava tre attivisti per i diritti dei transgender che avevano pubblicato una loro foto su Twitter davanti all’indirizzo di casa dell’autrice, rendendolo così facilmente riconoscibile. L’autrice era così tornata al centro di una accesa polemica dai toni spesso violenti per aver difeso posizioni femministe tradizionali riguardo la questione della difesa di identità di genere biologica delle donne.

La creatrice di Harry Potter ha ringraziato la polizia della Scozia, dove risiede, per averla assistita. I manifestanti si erano fatti fotografare davanti all’abitazione della scrittrice con alcuni cartelli, di cui uno riportava la scritta “Trans Liberation Now”. Rowling aveva risposto in questo modo, ribadendo la sua volontà di espressione: “Dovrebbero riflettere sul fatto che ho ricevuto così tante minacce di morte che potrei tappezzare la casa ma non ho smesso di parlare”.

Solidarietà alla scrittrice è stata espressa proprio dal premier britannico Boris Johnson tramite un suo portavoce: “Nessun individuo dovrebbe essere preso di mira in quel modo. Tutti hanno il diritto di essere trattati con dignità e rispetto e le persone devono essere in grado di condividere le proprie opinioni allo stesso modo’’