Depardieu e le accuse di stupro. I giudici: l'inchiesta va avanti

Il divo voleva l’archiviazione ma la Corte d’appello lo gela. Contro di lui una collega più giovane di 47 anni

Gerard Depardieu (Ansa)

Gerard Depardieu (Ansa)

Parigi, 10 marzo 2022 - La giustizia francese non si ferma: Gerard Depardieu, iconico Cyrano, resta incriminato per stupro e aggressione sessuale. Aveva fatto ricorso contro una decisione di dicembre 2020 per alcuni episodi dell’agosto 2018, ma ieri la Corte d’appello di Parigi ha deciso che il caso vada avanti. "In questo momento – ha dichiarato il procuratore generale della capitale, Rémy Heitz – ci sono indicazioni gravi e concordanti che giustificano il procedimento". "Non temo nulla, sono innocente", ha più volte ripetuto l’attore, classe 1948, nativo della Loira, personaggio controverso sulle scene e fuori, cittadino russo (dal 2013), e prima belga, per fuggire dalle tasse di Hollande. Accusò Macron, contro il quale era sceso in campo a fianco di Marine Le Pen pur con un passato di sinistra, di avere inventato il Covid prima di scusarsi dopo avere contratto la malattia.

La presunta vittima è anch’essa attrice: si chiama Charlotte Arnould, nata ad Aix en Provence, classe 1995, amica di famiglia del ben più noto collega, "ma mentre lui lavora io sopravvivo" ha detto quando ha svelato la propria identità nel dicembre 2021 per "recuperare la mia integrità perché stare ancora zitta voleva dire essere sepolta viva". Il 7 agosto 2018, quando non aveva ancora 23 anni, sarebbe stata due volte "a contatto sessuale" con Depardieu che l’aveva invitata nella sua casa parigina del VI arrondissement a parlare di lavoro. "Abbiamo discusso in modo professionale per cinque minuti prima che mi dicesse di avvicinarmi a lui per guardarmi il trucco degli occhi", ha dichiarato Charlotte che poi ha accusato il due volte premio César e vincitore a Venezia e Cannes di averle fatto domande sempre più imbarazzanti. Lo stesso giorno i due si sarebbero rivisti e a quel punto sarebbe scattata l’aggressione: "Sono stata violentata. Ero ipnotizzata, paralizzata dalla sua influenza. Mi sentivo come se fossi morta. Guardavo il soffitto, non mi possedevo più, non potevo muovemi".

Di tutt’altro tenore le dichiarazioni ai giudici di Depardieu: "Ho sentito nei suoi occhi e nel suo comportamento una curiosità che mi ha spinto ad andare oltre. Inutile dire che se avessi sentito la minima resistenza od opposizione lei non avrebbe avuto bisogno di dire una parola, mi sarei fermato da solo. Charlotte però era pienamente consenziente". La vicenda è molto intricata. Dopo la denuncia della ragazza alla gendarmeria di Aix, il fascicolo era stato trasferito nella capitale dove ci sarebbe stato un confronto fra Gerard e Charlotte. Il 4 giugno 2019 il pm l’aveva archiviato per non avere potuto "caratterizzare i reati denunciati in tutti i loro elementi costitutivi". Ma a metà agosto 2020 Charlotte è tornata all’assalto fornendo nuove prove (si parla di registrazioni) tanto che il 16 dicembre dello stesso anno un giudice aveva incriminato Depardieu per stupro e aggressione sessuale, ma senza provvedimenti restrittivi. Quindi l’opposizione rigettata dalla Corte parigina. Il legale di lui non ha rilasciato dichiarazioni, l’avvocatessa di lei ha espresso soddisfazione. La Arnould ha studiato pianoforte, danza e recitazione, ha lavorato con Fanny Ardant e quindi in teatro e nel doppiaggio, ma la sua carriera non è esplosa. Alcuni anni fa ha sofferto pesantemente di anoressia. "Charlotte pesa 40 chili, Depardieu tre volte di più", commenta sarcastico Le Parisien.