Dengue, a Singapore boom di casi. "Il cambiamento climatico la farà diffondere nel mondo"

Nella città-stato asiatica la malattia è endemica, ma la stagione è iniziata in anticipo per colpa del clima sempre più caldo-umido. Esperti: le zone tradizionalmente infestate dalle zanzare Aedes si stanno allargando. Il virologo Maga: "In Italia c'è da anni un sistema di sorveglianza"

Zanzara trasmette la Dengue

Zanzara trasmette la Dengue

Singapore, 8 giugno 2022 - L'esplosione di casi di Dengue a Singapore è un brutto segnale per il resto del mondo: le zone tradizionalmente più infestate dalle zanzare Aedes, che trasportano e trasmettono il virus delle malattia infettiva tropicale, si stanno espandendo come conseguenza dei cambiamenti climatici. 

Per lo stesso motivo a Singapore la stagione epidemica è cominciata in anticipo, e già a fine maggio si sono registrati il doppio dei casi rispetto al 2021. L'Organizzazione mondiale della sanità ha diffuso a gennaio un rapporto che segnalava la Dengue "endemica in più di 100 Paesi", con un aumento dei casi di "30 volte negli ultimi 50 anni". L'Oms dice di più: "Non solo il numero di infezioni sta crescendo a mano a mano che la malattia si diffonde in nuove aree, ma si stanno verificando focolai esplosivi".  

La Cnn ha sentito Ruklanthi de Alwis, specialista di malattie infettive emergenti della Duke-Nus Medical School di Singapore, che ha confermato il rischio che il virus responsabile della 'febbre spaccaossa' espanda la sua presenza: "Il riscaldamento globale dovuto ai cambiamenti climatici finirà per ampliare le aree geografiche interessate dalla Dengue e per allungarne la stagione di trasmissione".

Quindi come sottolineato dall'Oms ci dobbiamo attendere focolai più frequenti e diffusi a zone più vaste del pianeta. L'anno record per la Dengue è stato il 2019, con 5,2 milioni di casi in tutto il pianeta, e migliaia di vittime in tutta l'Asia. Invece per Singapore, dove la Dengue è endemica da decenni, l'anno peggiore è stato il 2022 con 35.315 casi e 28 decessi.

Mentre quest'anno "al 28 maggio erano stati riportati circa 11.670 casi di Dengue", più che raddoppiati dai 5.258 del 2021, "il 10% circa dei quali hanno richiesto un ricovero in ospedale", ha riferito un funzionario della sanità di Singapore alla Cnn. E la stagione più a rischio è appena iniziata. 

Il ministro degli Affari interni di Singapore, Desmond Tan, ha definito il momento una "fase urgente di emergenza". L'anticipo è dovuto secondo gli esperti a "molteplici fattori" tra cui "il clima sempre più caldo-umido e un nuovo ceppo virale dominante".  Il Servizio meteorologico di Singapore ha lanciato l'allarme: il Paese si sta riscaldando 2 volte più velocemente del resto del mondo, e le temperature massime giornaliere potrebbero raggiungere i 37°C entro il 2100. "Le condizioni meteorologiche estreme creano le condizioni perfette per la riproduzione delle zanzare" che trasmettono la Dengue, ma anche Zika e Chikungunya, secondo Winston Chow, del College of Integrative Studies della Singapore Management University.

In Italia da anni c'è un sistema di sorveglianza 

Meno allarmista il virologo Giovanni Maga, direttore dell'Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia: "Alla base dell'aumento dei casi di febbre di Dengue a Singapore ci sono fattori climatici che hanno favorito la riproduzione delle zanzare tigre, vettore del virus. Alle nostre latitudini, però, non dobbiamo preoccuparci. Ogni anno abbiamo decine di casi di Dengue importati, persone che vengono infettate nelle zone endemiche e poi si ammalano a casa. Non abbiamo mai avuto focolai epidemici, contrariamente a quanto è avvenuto, con piccole epidemie, per la Chikungunya, sempre trasmessa dalle zanzare". 

Maga spiega: "Nel nostro Paese la zanzara tigre è presente dagli anni '90. C'è ovviamente il rischio che, da un caso importato, il virus possa essere trasmesso ad altri. Ma non è un patogeno endemico. Ciò che sta accadendo a Singapore non è una condizione che può riproporsi da noi. Non ci sono quindi motivi di allarme ma, da tempo, è attivo un sistema di sorveglianza proprio per identificare in fretta casi importati, o autoctoni, legati a tutti i possibili virus trasmessi dalle zanzare, Dengue ma anche West Nile, Chikungunya, Zika. Non siamo inermi o poco attenti perché ormai da anni monitoriamo attivamente".

Maga riconosce che il virus di Dengue "riflette l'andamento della popolazione delle zanzare e se le condizioni climatiche ne hanno favorito la riproduzione è ovvio che ci sono più casi. La 'tigre', che è il vettore principale, ha inoltre la caratteristica di pungere lungo tutto l'arco delle 24 ore, non solo di sera come le 'nostre' zanzare autoctone che vanno in cerca di cibo al tramonto. E questo moltiplica la sua capacità diffondere il virus".