Daniele Nardi, individuate due sagome sul Nanga Parbat. Ma l'elicottero non può volare

Tensioni India-Pakistan: ricerche rinviate. L'alpinista basco Txiko resta sul Nanga: domani tenterà di avvicinarsi, in elicottero, alla zona dell'avvistamento. Fonti Pakistan: "Sono sagome umane"

Ricerche sul Nanga Parbat

Ricerche sul Nanga Parbat

Nanga Parbat, 7 marzo 2019 - Una svolta che riaccende una flebile speranza nelle ricerche di Daniele Nardi e Tom Ballard, i due alpinisti dispersi da domenica 24 febbraio sul Nanga Parbat. Le ultime notizie vengono diffuse sulla pagina Facebook ufficiale di Nardi: dal campo base ieri sarebbero state individuate "due sagome sulla montagna", si legge nel post pubblicato intorno alle 10 di questa mattina. Dall'alba, si aggiunge, sono in corso "osservazioni appofondite della parete" Diamir, su quello sperone Mummery che i due erano impegnati a scalare. Fonti dei soccorsi dal Pakistan confermano all'Agi che sono "due sagome umane".

L'ELICOTTERO NON VOLA - Ma le ricerche trovano subito uno stop. Gli elicotteri che avrebbero dovuto effettuare la ricognizione in quota restano, infatti, a terra. Motivo: le tensioni militari tra India e Pakistan che costringono i soccorritori a rinviare il volo - già in programma da ieri - a domani.  Il mezzo avrebbe dovuto avviare "una esplorazione lungo la via Mummery per la valutazione ravvicinata di alcune immagini del telescopio"

IL PUNTO - Due sagome avvistate, di per sé non vuol dire nulla. Ma tanto basta a rianimare i soccorritori e le migliaia di persone che seguono da 12 giorni la vicenda dei due alpinisti. Ieri il Pakistan aveva manifestato l'intenzione di terminare le ricerche, costosissime quanto, fino a poche ore fa, totalmente infruttuose. La "montagna assassina", il terribile Nanga, aveva nascosto le tracce di Nardi e Ballard, britannico ma trentino d'adozione, in pianta stabile a Vigo di Fassa da una decina d'anni con la fidanzata Stefania Pederiva. Che, già qualche giorno fa, si diceva rassegnata al peggio. Di Sezze (Latina), invece, Daniele che sul Mummery era salito "per confrontarmi nuovamente coi miei demoni". 

ALEX RESTA SUL NANGA -   E' stato l'alpinista basco Alex Txikon ad avvisare lo staff di Nardi dell'avvistamento. "Alex ci comunica...", inizia il post sulla pagina Facebook del 42enne alpinista italiano. La squadra coordinata dallo spagnolo aveva raggiunto l'area lunedì scorso. Dopo essere rientrata a campo base ieri, ha proseguito le ricerche attraverso un potente telescopio. E ha individuato qualcosa. Per questo motivo Txikon,  che aveva programmato di rientrare al campo base del K2 oggi, è invece sceso a valle a piedi fino a 3.000 metri e domani dovrebbe salire sull'elicottero che tenterà di avvicinarsi alla zona dell'avvistamento, a una quota compresa tra i 6.000 e i 6.200 metri. Dall'ultimo contatto con Nardi, che risale a domenica 24 febbraio, si era appreso che i due alpinisti erano saliti fino a 6.400 metri circa per poi ridiscendere. 

"Grazie a chi ci sostiene con tanto affetto"

Sul Facebook ufficiale dell'alpinista italiano si legge anche un messaggio di ringraziamento "a tutti coloro che stanno partecipando in modo attivo alle ricerche di Daniele e Tom in primis gli alpinisti impegnati al Nanga Parbat e un grazie infinito va a tutti voi che ci state sostenendo con aiuti e tanto affetto". Dopo giorni e giorni di buio, una timida luce filtra dal Nanga.