Curdi, Mosca: "Via da confine o i turchi li schiacceranno". Intesa Erdogan-Putin: 10 punti

Ma Ankara assicura: "Non è necessario riprendere l'offensiva, il loro ritiro è stato completato". Assad accetta la spartizione turco-russa del territorio

Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin (foto Ansa)

Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin (foto Ansa)

Mosca, 23 ottobre 2019 - Gli Stati Uniti hanno tradito i curdi, che ora devono allontanarsi dal confine turco-siriano come prevede l'accordo raggiunto ieri da Mosca e Ankara, altrimenti "saranno schiacciati dalla macchina militare turca". Queste le parole del portavoce di Putin, Dmitri Peskov, citato dalle agenzie russe. Peskov ha inoltre accusato gli Usa di aver "optato per abbandonare i curdi alla frontiera, quasi forzandoli a combattere contro i turchi". Poche ore prima il ministro della difesa turco, Hulusi Akar, aveva detto che "non è necessario" riprendere l'offensiva contro i combattenti curdi, visto che "il loro ritiro" dalle zone di confine è stato "completato", come "ci hanno confermato gli Stati Uniti". Il ministro ha spiegato che "in questa fase, non è necessario effettuare una nuova operazione".

Ma cosa prevede l'accordo tra Erdogan e Putin? Ecco una sintesi in dieci punti dell'intesa definita "storica", come riportato dalla tv satellitare curda Rudaw..

1. "Le parti si impegnano a garantire l'unità politica e l'unità territoriale della Siria e la sicurezza nazionale della Turchia";

2. "Le parti sostengono la lotta a tutte le forme di terrorismo e ai tentativi dei separatisti sul territorio siriano".

3. Nell'ambito del punto due, "sarà protetta l'area di 32 chilometri di profondità dell'operazione militare turca che comprende (le cittadine curde di frontiera, ndr) Tel Abyed e Ras al Ain";

4. "Le parti hanno sottolineato l'importanza dell'accordo di Astana e la Russia Federale, in caso di necessità, procederà a facilitare questo accordo";

5. "Alle ore 12:00 (locali, 13:00 italiane) del 23 ottobre 2019 la polizia militare russa e le guardie di frontiera siriane entreranno nella zona di confine tra Siria e Turchia che si trova fuori dai limiti dell'operazione militare turca; e questo per preparare il ritiro delle Unità di Difesa del Popolo (YPG, curde) e delle loro armi fino ad una profondità di 30 chilomteri dalla frontiera turco-siriana. A condizione che (il ritiro) avvenga entro 150 ore. Nel frattempo le pattuglie turco-russe entreranno in azione a una distanza di 10 chilomteri a est e ovest dell'attuale linea di dimarcazione dell'operazione militare turca ad eccezione di Qamishli", città curda siriana nella parte orientale della Striscia di sicurezza.

6. "Evacuazione di tutti i combattenti di YPG e le loro armi dalle città di Minbij e Tel Rifaat";

7. "Le parti compiranno i passi necessari per impedire infiltrazioni di unità terroriste";

8. "Si dà il via a sforzi comuni per il ritorno volontario dei profughi in sicurezza";

9. "Elaborare un automatismo comune per il monitoraggio e la verifica dell'esecuzione di questo accordo";

10. "Le parti proseguiranno a lavorare per trovare una soluzione politica permanente della crisi siriana nel quadro dei meccanismi di Astana e sostenere la Comissione costituzionale".

Oggi il presidente siriano Bashar al Assad ha accettato in toto l'accordo tra Russia e Turchia sulla spartizione in aree di controllo e influenza tra truppe di Ankara e quelle di Mosca nel Nord Est della Siria. Lo riferiscono media panarabi e siriani, citando fonti politiche a Damasco. Il presidente russo Vladimir Putin e Assad si erano sentiti ieri telefonicamente dopo che il primo aveva raggiunto con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan l'intesa.