Giovedì 18 Aprile 2024

Crimea, esplosioni in una base di Putin. Kiev: non siamo stati noi. Ma è giallo

L'Ucraina prima rivendica poi smentisce. Il presidente Zelensky: "La guerra finirà con la liberazione di quella terra"

Kiev, 9 agosto 2022- La guerra in Ucraina è arrivata fino in Crimea e nel cuore della difesa russa nella penisola. Un’importante base aerea, ponte per le attività della flotta di Vladimir Putin nel Mar Nero, è stata danneggiata da diverse esplosioni, alcune delle quali molto potenti, che sono state avvertite a decine di chilometri di distanza. Provocando anche un morto e sette feriti, tra cui due bambini.

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Il giallo e le versioni contrastanti

Per Mosca si è trattato di un semplice incidente in un deposito di munizioni. Ufficialmente Kiev ha negato di conoscere la causa delle esplosioni, ma fonti militari ucraine hanno fatto sapere che si è trattato di un loro attacco. "È solo l’inizio", ha twittato Mykhailo Podolyak, il braccio destro di Volodymyr Zelensky. Una tranquilla giornata sulle spiagge della Crimea affollate di turisti russi è stata così interrotta bruscamente da una serie di esplosioni, secondo i testimoni almeno 12, avvertite nel distretto di Saki, nei pressi di un aerodromo militare russo.

Imponenti colonne di fumo nero sono state immortalate dai video diffusi sui social dai bagnanti in fuga. A Kiev la versione ufficiale, affidata al ministero della Difesa, è che "non si conoscono le cause dell’incendio nel territorio dell’aeroporto Saki". Ma un alto funzionario militare ha detto al New York Times che si è trattato di un attacco per colpire "una base aerea da cui partivano regolarmente aerei per colpire le nostre truppe nel teatro meridionale".

Il tweet del consigliere presidenziale

Poco dopo è arrivato il tweet del consigliere presidenziale Podolyak, che è suonato come una rivendicazione di fatto. "Il futuro della Crimea sarà quello di essere una perla del Mar Nero, un parco nazionale con una natura unica e una località turistica mondiale. Non una base militare per terroristi", ha scritto l’uomo più fidato di Zelensky. Concludendo il messaggio con un avvertimento al nemico: "Questo è solo l’inizio". 

"La guerra finirà con la liberazione della Crimea"

La Crimea è tornata anche nel consueto messaggio alla nazione di Zelensky: "Questa guerra russa contro l’Ucraina, contro tutta l’Europa libera, è iniziata con la Crimea e deve finire con la Crimea, con la sua liberazione. Oggi è impossibile dire quando ciò accadrà, (...) ma so che torneremo nella Crimea ucraina". Mentre Podolyak ha poi smentito la responsabilità ucraina nelle esplosioni. “Certo che no. Cosa c’entriamo noi con questo?”, ha risposto intervistato dal canale televisivo online Dozhd. 

Esplosioni in una base russa in Crimea: è giallo
Esplosioni in una base russa in Crimea: è giallo