Covid, "la Cina analizzerà campioni di sangue di Wuhan per capire le origini del virus"

Lo riferisce la Cnn. Sotto esame anche quelli degli ultimi mesi del 2019, ritenuti fondamentali per capire il passaggio del virus dall'animale all'uomo

Test anti Covid in Cina (Ansa)

Test anti Covid in Cina (Ansa)

Roma, 13 ottobre 2021 - La Cina si appresta a esaminare fino a 200mila campioni di sangue provenienti da Wuhan per far luce sulle origini del Covid-19. Lo riferisce la Cnn citando un "funzionario cinese". Secondo quanto scrive il network si tratta di campioni conservati nel centro ematologico della città e che comprendono anche quelli degli ultimi mesi del 2019, ritenuti importanti dagli investigatori dell'Oms per cercare di determinare quando e dove il virus è passato dall'animale all'uomo.

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Il funzionario della Commissione nazionale salute sentito dalla Cnn ha detto che i campioni veranno analizzati una volta raggiunto il limite dei due anni, tanto è infatti il tempo di conservazione prescritto per eventuali azioni legali relative alla donazione.Quel periodo scadrà presto per i mesi chiave di ottobre e novembre 2019, quando la maggior parte degli esperti pensa che il virus potrebbe aver infettato gli esseri umani prima di dicembre. 

La preparazione per i test sarebbe attualmente in corso. I campioni contengono "indizi assolutamente vitali", ha commento Maureen Miller, professore associato di epidemiologia alla Columbia University, sollecitando la Cina a consentire agli esperti stranieri di osservare il processo. "Nessuno crederà ai risultati che la Cina riporta a meno che non ci siano osservatori qualificati", ha aggiunto. 

Il capo del team cinese che lavora all'indagine dell'Oms, Liang Wannian, già a luglio aveva spiegato in una conferenza stampa che Pechino avrebbe testato i campioni, aggiungendo che una volta ottenuti, "i risultati sarebbero stati consegnati agli esperti cinesi e stranieri", mentre il pool di esperti aveva in corso valutazioni "sui metodi dei test e sul piano d'azione da attuare dopo" i due anni. I campioni, se conservati correttamente, potrebbero contenere elementi cruciali dei primi anticorpi prodotti dall'uomo contro la malattia. Liang precisò che mentre il primo caso segnalato a Wuhan era dell'8 dicembre 2019, "la nostra ricerca e i precedenti documenti correlati di scienziati cinesi suggeriscono pienamente che l'8 dicembre non è probabile che sia stato il caso principale. Potrebbero essercene altri che si sono verificati prima". 

L'amministrazione americana di Joe Biden ha condotto una revisione di 90 giorni attraverso l'intelligence sull'origine del virus, arrivando alla conclusione che sia la trasmissione naturale dall'animale all'uomo sia la fuga di laboratorio erano due teorie plausibili. Biden, sui risultati, rimarcò che le "informazioni critiche sulle origini di questa pandemia esistono nella Repubblica popolare, ma fin dall'inizio i funzionari di Pechino hanno lavorato per impedirne l'accesso a investigatori internazionali e della comunità globale di sanità pubblica".