Covid, le news dal mondo. Ecdc: in Ue tutti i numeri aumenteranno

Allarmante il dato sull'incidenza settimanale in Germania: superiore al picco della terza ondata. L'ultimo report sulla pandemia in Europa: in 9 Paesi la preoccupazione è "estremamente alta", in 12 'solo' alta

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Roma, 5 novembre 2021 - Tutti gli indicatori dell'epidemia di Covid in Europa sono destinati ad aumentare. Lo prevede l'Ecdc, il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, nel suo ultimo report sulla pandemia in Europa. Nuovi casimortalità, ricoveri, terapia intensive: i numeri saliranno e crescerà l'interessamento delle fasce più anziane della popolazione. "Sono attualmente più alti tra i gruppi di età sotto i 50 anni, ma i tassi di notifica tra i gruppi di età più avanzata sono in aumento".

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Mappa Ecdc

Il quadro naturalmente è molto diverso da Paese a Paese ma "ma in tutti i Paesi dell'Ue/See si osserva ora un aumento dei tassi di notifica dei casi e una situazione epidemiologica complessiva di alta o molto alta preoccupazione", si legge nel report dell'Ecdc.

Il Centro europeo distinge i Paesi in base al grado di preoccupazione che destano. Del primo gruppo (paesi con una situazione estremamente preoccupante) fanno parte gli Stati dell'Est europa: Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Paesi Bassi ma anche Slovenia e soprattutto Grecia. 

I 12 Paesi che destano 'solo' preoccupazione sono invece Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Islanda, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania e SlovacchiaCinque a preoccupazione moderata (Finlandia, Francia, Liechtenstein, Portogallo e Svezia). 

L'Italia insieme a Cipro è a bassa preoccupazione mentre per Malta e Spagna la preoccupazione molto bassa. Rispetto alla settimana precedente, otto Paesi (Austria, Repubblica Ceca, Danimarca, Grecia, Ungheria, Islanda, Paesi Bassi e Polonia) sono passati a una categoria superiore, sei (Cipro, Italia, Liechtenstein, Lituania, Malta e Spagna) sono passati a una categoria inferiore e 16 Paesi sono rimasti nella stessa categoria. 

Ecco la mappa

Germania, oltre 37mila casi 

Un'attenzione particolare merita la Germania con i 37.120 casi di Covid registrati nelle ultime 24 ore e 154 decessi. L'allarme è sul dato dell'incidenza settimanale: 169,9 (su 100 mila abitanti), cifra che supera il massimo toccato nella terza ondata della primavera scorsa (169,3 del 26 aprile) e che si avvicina al valore più alto da inizio pandemia (197,6), registrato nella seconda ondata il 22 dicembre 2020. Berlino corre ai ripari, i Laender tedeschi hanno deciso che la terza dose di vaccino anti Covid sarà somministrata a tutti dopo sei mesi dalla seconda. 

Regno Unito

Il monitoraggio Ecdc riguarda solo l'Unione o comunque lo spazio economico europeo ed esclude dunque la Gran Bretagna dove il numero dei nuovi casi resta alto ma è in calo (37 mila ieri dopo picchi di 40mila). Nota positiva è che l'indice di contagiosità Rt torna a calare in in Inghilterra, la maggiore nazione del Regno Unito. Il dato diffuso oggi passa da 1,1-1,3 a una forchetta fra 0,9 (di nuovo sotto la soglia d'allerta 1) e 1,1. Pesa l'accelerazione delle terze dosi del vaccino (booster): offerte nel Regno già a tutti gli over 50 e somministrate ora a oltre 9 milioni di persone, senza introduzione o ripristino di alcuna restrizione significativa. 

Russia

Fuori dall'Europa non accenna a migliorare la Russia che continua a collezionare primati negativi: qui si segnalano 40.735 nuovi casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore, a fronte dei 40.217 contagi confermati ieri, e altri 1.192 decessi, dopo i 1.195 riportati nel precedente bollettino. Secondo i dati riportati dall'agenzia Tass, dall'inizio della pandemia sono 8.714.595 i contagi da coronavirus confermati nel Paese con 244.447 decessi.

La pillola anti Covid

Buone notizie arrivano sul fronte della ricerca. Ieri l'agenzia del farmaco britannica ha approvato l'uso della promettente pillola anti Covid dell'azienda Merck: potrà assumerla chiunque sia testato positivo e abbia almeno un fattore di rischio (età, obesità, malattie ecc). Il Regno Unito è il primo paese a dare il via libera al Molnupiravir. Per il resto d'Europa tuttavia i tempi sono ancora incerti.

Rischio genetico: la scoperta

Sempre di ieri la notizia della scoperta, da parte dell'Università di Oxford, di un gene responsabile del rischio di insufficienza polmonare e morte per Covid. Lo riporta il Guardian, sottolineando che secondo lo studio la versione ad alto rischio del gene è presente nel 60% delle persone provenienti dall'Asia meridionale e il 15% delle persone di origine europea.