Covid, 54 minuti per un'ambulanza in caso di infarto. I numeri choc del Regno Unito

Sanità in ginocchio Oltremanica: l'epidemia di coronavirus compromette la gestione di tutto il sistema. 5,83 milioni di pazienti in lista d'attesa per i trattamenti ordinari

Servizio pubblico sanitario sotto pressione nel Regno Unito (Ansa)

Servizio pubblico sanitario sotto pressione nel Regno Unito (Ansa)

Londra, 11 novembre 2021 - La pandemia di Covid compromette l'intera gestione delle emergenze sanitarie. Se in Italia la situazione è ancora sotto controllo (qui il bollettino di oggi), nel Regno Unito - che da tempo fronteggia contagi e ospedalizzazioni decisamente più consistenti - i numeri ufficiali del Nhs (il sistema sanitario pubblico) relativi al mese di ottobre sono impietosi.

Toccano un nuovo record in particolare i tempi di attesa delle ambulanze nei casi di codice 2, in cui rientrano infarto, ustioni, epilessia e ictus: ci vogliono 53 minuti e 54 secondi per rispondere a questo tipo di chiamate di emergenza (a settembre erano 45 minuti e 30 secondi), il triplo dello standard nazionale, che è di 18 minuti. Per chiarire: della categoria 1, quella di maggior rischio, fanno parte i casi di pericolo immediato di vita: nello specifico l'arresto cardiaco. In questo caso lo standard è di 7 minuti. 

Non è difficile immaginare che entrando nel pieno dell'inverno la situazione vada a peggiorare. 

Dati altrettanto allarmanti riguardano poi i trasferimenti dei pazienti all'ospedale e il solo successivo ricovero. A ottobre, oltre il 30% delle persone arrivate al pronto soccorso ha dovuto aspettare più di quattro ore per un letto o per farsi curare dopo che era stata presa la decisione di ricoverarle. Spesso si formano code di ambulanze con i pazienti a bordo fuori dai pronto soccorso. Il sito Daily Mail parla di pazienti che muoiono sulle ambulanze o nei corridoi. 

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Se questi sono i numeri delle emergenze, quelli della sanità ordinaria sono da capogiro. L'Nhs spiega che ci sono 5,83 milioni di pazienti in lista d'attesa per i trattamenti di routine. Va ricordato che il Regno Unito conta una popolazione di 67,22 milioni di persone (dato 2020). 

Per Stephen Powis, direttore medico dell'Nhs "senza dubbio la pressione sul servizio sanitario rimane incredibilmente alta. Ma nonostante l'elevata domanda - ha aggiunto - il personale sta facendo di tutto per vedere più pazienti e fornire milioni di test, controlli, trattamenti e operazioni in più". 

I dati Covid di oggi

Intanto i nuovi contagi tornano a salire oltre quota 40.000 (42.408), seppure su un numero di test incrementato a più di un milione. La buona notizia è che calano sia i morti (a 195 da 212), sia il totale dei ricoveri negli ospedali nazionali, indicati a 8700 circa, 100 meno di quelli registrati ieri. Fa ben sperare il numero dei vaccini, fino a 700.000 nelle ultime 24 ore censite: 500.0000 dei quali concentrati come terze dosi di rinforzo (booster) già a disposizione da oltre un mese nel Regno di tutti gli ultracinquantenni, i vulnerabili e il personale sanitario. 

Regno Unito, i contagi nell'ultimo mese. La curva non scende (fonte: governo Uk)
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