Covid Giappone, lo studio: la Delta si sta auto-estinguendo

Contagi e decessi nello stato nipponico sono ai minimi del 2021. La teoria di Ituro Inoue, professore dell'Istituto nazionale di genetica

Una strada di Tokyo (Ansa)

Una strada di Tokyo (Ansa)

Roma, 25 novembre 2021 - A ottomila chilometri da un'Europa invasa dalla quarta ondata del Covid c'è il Giappone. Se oggi in Germania sono stati registrati altri 360 morti, in Olanda alcuni ospedali hanno interrotto i trattamenti di chemioterapia e i trapianti di organo per liberare letti in terapia intensiva e in Italia i numeri sono in peggioramento (qui il bollettino con i dati del 25 novembre), nello stato nipponico la situazione è decisamente incoraggiante. Il ministero della salute nell'ultimo bollettino, aggiornato al 24 novembre, ha segnalato 77 nuovi casi di Coronavirus in tutto il Paese, la cifra più bassa registrata finora nel 2021 e soprattutto irrisoria rispetto ai numeri visti ad agosto quando dopo le Olimpiadi si erano raggiunti oltre 20mila casi al giorno. Numeri ai minimi dell'anno nella capitale Tokyo dove i contagi sono stati solo 5. Buone notizie anche sul fronte dei decessi, che sono stati due, e dagli ospedali dove i pazienti ricoverati in gravi condizioni stanno diminuendo progressivamente e ora sono 58. 

Nel Paese del Sol Levante il tasso di vaccinati è alto: sono state somministrate oltre 96 milioni di dosi e il 76,9% della popolazione ha completo il ciclo vaccinale. E le restrizioni, in termini di distanziamento e mascherine, sono ancora rispettate. Ma, come riporta il Japan Times, secondo uno studio condotto dai ricercatori del National Institute of Genetics e della Niigata University, numeri così bassi si spiegano anche per un'errore della variante Delta che la starebbe portando all'auto-estinzioneSecondo una teoria proposta da Ituro Inoue, professore al National Institute of Genetics, la "variante Delta in Giappone ha accumulato troppe mutazioni a carico della proteina nsp14 per correggere gli errori del virus che hanno innescato l'autodistruzione". 

Sulla questione è intervenuto in un'intervista all'Huffington Post Mauro Minelli. "L’ipotesi della ricerca giapponese fa emergere per la prima volta i punti deboli del Covid: il virus che pensavamo invulnerabile, a furia di mutare, è rimasto impigliato nelle sue stesse mutazioni evolutive, con il risultato di immobilizzarsi da solo", ha spiegato l'immunologo sottolineando come sia un "precedente da tenere bene in considerazione".