Covid, tampone obbligatorio per gli arrivi dalla Cina. "In quarantena i positivi"

Il ministro della Salute Schillaci: "In questo momento non c'è nessun motivo di preoccupazione. Su voli dalla Cina e sui controlli serve un raccordo a livello europeo"

Pechino, 28 dicembre 2022 - Visto l'allarmante incremento di casi Covid in Cina, anche in Italia il ministro della Salute Orazio Schillaci, dopo un'attenta valutazione, ha disposto, con ordinanza, il tampone antigenico obbligatorio e il relativo sequenziamento del virus per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina. Le persone che saranno trovate positive "verranno messe in quarantena. Adesso ci organizzeremo con le Regioni, lavoriamo con le Regioni per questo", ha detto il ministro della Salute.  "Assolutamente in questo momento non c'è nessun tipo di motivo di preoccupazione, se poi dovesse esserci qualche problema ovviamente interverremo tempestivamente per garantire la salute pubblica".

Leggi anche: Covid, la Cina minaccia rappresaglie: "Inaccettabili i test sui viaggiatori"

Tamponi obbligatori Covid per chi arriva dalla Cina. Come funziona: la guida

Covid, il rischio di una nuova variante. "Farmaci e vaccini le nostre armi"

Covid, Schillaci: "Vaccini cinesi inefficaci". Pechino rassicura: "Picco superato"

Per quanto riguarda il coordinamento con l'Europa, Schillaci ha ufficializzato l'invio di "una lettera al commissario europeo alla salute per far presente che abbiamo preso questo provvedimento e che sarebbe molto utile avere un raccordo a livello europeo e avere simili iniziative su tutto il territorio europeo. Perché se ci sono dei voli diretti che arrivano dalla Cina, altrettanti passeggeri cinesi arrivano in Italia facendo scalo nei paesi Schengen, quindi è ovvio e importante coinvolgere i restanti paesi europei nell'iniziativa". E da Bruxelles intanto arriva subito una risposta: la Commissione europea infatti ha convocato per domattina il Comitato Ue per la sicurezza sanitaria "per discutere con gli Stati membri e le agenzie europee le possibili misure per un approccio coordinato".

Già ieri la decisione della Regione Lombardia di partire con i controlli a Malpensa aveva scoperchiato l'emergenza: quasi un passeggero su due, tra quelli che il 26 dicembre sono arrivati nello scalo milanese dalla Cina a bordo di due voli, è risultato positivo al Covid. Orientamento che è stato seguito oggi anche dall'aeroporto di Fiumicino. Poi è arrivata la decisione del governo che ha imposto i test obbligatori e la quarantena per chi viene trovato positivo.

Nella sua ordinanza Schillaci ha disposto anche il sequenziamento del virus, misura indispensabile per garantire la sorveglianza e l'individuazione di eventuali varianti. Sarebbero infatti proprio le nuove varianti che si stanno sviluppando in Cina, oltre all'allentamento delle restrizioni, le ragioni dell'impennata del Covid: in particolare la cosiddetta Gryphon, cioè la XBB, indiziata numero uno per l'aumento di casi e ricoveri.

Covid in Cina: i sospetti su Gryphon, la nuova variante che ora spaventa il mondo

Covid, un ospedale cinese (Ansa)
Covid, un ospedale cinese (Ansa)
Approfondisci:

Allarme Covid, Speranza attacca: "La strategia Meloni è fallita"

Allarme Covid, Speranza attacca: "La strategia Meloni è fallita"

Sommario

Restrizioni in Usa, India, Giappone, Taiwan e Malesia

A partire dal prossimo 5 gennaio, tutti i passeggeri dai due anni di età che arriveranno negli Stati Uniti a bordo di voli provenienti dalla Cina dovranno esibire un test Covid-19 negativo effettuato non più di due giorni prima della partenza da Cina, Hong Kong, Macau. Ad annunciarlo sono stati funzionari delle autorità sanitarie federali americane. Il test dovrà essere presentato da tutti i passeggeri, indipendentemente dalla loro cittadinanza e dalle vaccinazioni cui si sono sottoposti.

Per entrare in Giappone è richiesto un Covid test negativo per chi proviene dalla Cina e i positivi dovranno sottoporsi ad una quarantena di 7 giorni. Tokyo sta anche valutando limitazioni al numero dei voli provenienti dalla Cina, da Hong Kong e Macao, mentre la Malesia ha imposto misure di tracciamento e sorveglianza. L'India si era già adoperata qualche settimana fa col monitoraggio delle frontiere per le persone provenienti dal paese confinante, che devono avere un test negativo. 

 È di oggi, invece, l'annuncio di Taiwan sull'introduzione di test Pcr. A partire dall'1 gennaio, le persone che arrivano dalla Cina in nave o in aereo dovranno sottoporsi ad un tampone all'arrivo a Taiwan e i viaggiatori che risulteranno positivi dovranno auto-isolarsi per 5 giorni. Ci sono poi le Filippine: anche loro stanno valutando la possibilità di imporre dei test.

Boom Covid in Cina. Il mistero sulla situazione dei contagi e l'allarme varianti

Si sta iniziando a correre ai ripari insomma, dopo che Pechino ha abbandonato la politica zero Covid e ha deciso di aprire le frontiere: tra l'altro, ora è decaduto anche l'obbligo di quarantena per chi arriva in Cina. Ma ciò che più preoccupa si verifica su due fronti: il forte aumento dei contagi che potrebbe dilagare ora che si avvicina il capodanno cinese e che milioni di persone torneranno a casa (perlopiù in zone rurali) spostandosi dalle città e il fattore varianti, che potrebbero aumentare e riprodursi, vista la bassa percentuale di efficienza dei vaccini cinesi. 

La Cina riprende rilascio passaporti per viaggi all'estero

I cinesi che vogliono andare in vacanza all'estero potranno richiedere il passaporto a partire dal prossimo 8 gennaio, ha annunciato l'Amministrazione nazionale per l'immigrazione, dopo la fine della politica zero-Covid. La Cina ha smesso di rilasciare passaporti per i viaggi turistici poco dopo l'inizio della pandemia: di regola, venivano approvati solo viaggi d'affari urgenti e soggiorni all'estero a scopo di studio. Di recente i viaggiatori sono stati ancora isolati in una stanza d'albergo per almeno 5 giorni e monitorati con attenzione. A volte veniva prescritta una quarantena di 21 giorni all'ingresso nel Paese. Il virus si sta diffondendo rapidamente. Secondo stime interne ufficiose e non confermate, 248 milioni di persone, il 18% della popolazione, sono state contagiate dal Sars-CoV-2 solo nelle prime 3 settimane di dicembre.

Ospedali sotto pressione: è record di ricoveri contagiati

Gli ospedali sono sovraffollati e molti forni crematori non riescono più a reggere il ritmo delle cremazioni. Negli ospedali sotto pressione sono aumentati e di molto i ricoveri. Si tratta soprattutto pazienti anziani, tanto che alcuni medici citati dalla Bbc parlano di strutture sanitarie ''estremamente affollate''.  Il personale di Huaxi, un grande ospedale nella città cinese sud-occidentale di Chengdu, ha affermato ad esempio di essere ''estremamente impegnato'' nella cura dei pazienti con Covid. "Quasi tutti i pazienti hanno il Covid", ha detto un membro del personale della farmacia del pronto soccorso, mentre affrontava lunghe file di persone con la febbre, alcune delle quali curate con bombole di ossigeno.