Covid dilaga in Cina: città degli iPhone in lockdown. "Ma il Qatar è su un altro pianeta?"

Record di casi giornalieri e focolai in diverse città cinesi, ma montano le lamentele della popolazione riguardo la politica zero-Covid, mentre il resto del mondo convive col virus

Roma, 24 novembre 2022 - Covid: mentre in tutto il mondo si cerca di andare avanti e sorpassare la pandemia, in Cina le cose non stanno andando bene. È di oggi la notizia del numero record di casi giornalieri di Covid in tutta la Cina, nonostante le restrizioni. Si sa che la politica di Xi Jinping è da sempre quella zero-Covid (non a caso, ha iniziato il terzo mandato sempre con questo obiettivo primario), eppure ci sono focolai in diverse grandi città, tra cui la capitale Pechino e il distretto commerciale meridionale di Guangzhou.

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Ieri il Paese ha registrato 31.527 casi, un numero superiore al picco di circa 28.000 registrato ad aprile, quando la sua città più grande, Shanghai, è stata messa in lockdown. Il record arriva mentre i rigidi blocchi per contrastare la pandemia continuano a scatenare episodi di disordini.

A tal proposito, Zhengzhou, il capoluogo dell'Henan, ha ordinato il lockdown in diversi distretti negli sforzi per riportare sotto controllo i focolai di Covid-19 all'origine delle violenti proteste di martedì notte e di ieri mattina presso il mega impianto della Foxconn, la 'iPhone City' che assembla il 70% degli smartphone di Apple. I residenti del centro di Zhengzhou non possono lasciare l'area a meno che non abbiano un test Covid negativo e il permesso delle autorità locali, il cui consiglio è di non lasciare le proprie case "se non è necessario". 

Personale sanitario cinese e il pubblico ai Mondiali
Personale sanitario cinese e il pubblico ai Mondiali

Oltre ai disordini c'è anche la rabbia della popolazione nata dal notare che, mentre la Cina è nella morsa dei lockdown che scattano anche per un solo caso di positività, in Qatar dove si stanno svolgendo i Mondiali di calcio 2022, gli stadi sono pieni di gente che si riunisce senza mascherina e dove non vige alcuna regola anti-Covid. Il South China Morning Post, in più articoli, fa sapere che su Weibo (il social cinese per eccellenza) molti cinesi sono rimasti delusi dal divario che hanno notato e si sono lamentati nei confronti delle dure regole del governo pechinese.

Anche perché, nonostante la squadra di calcio cinese non si sia qualificata per giocare al campionato della Fifa, i Mondiali sono seguiti con molto entusiasmo in Cina. Le partite vengono trasmesse dall'emittente nazionale CCTV e la presenza della Cina è stata amplificata comunicando come fossero presenti portabandiera cinesi alla cerimonia di apertura o come venissero usati - ha riportato il Global Times - autobus cinesi allo stadio o condizionatori d'aria. Eppure sui social girano video delle trasmissioni della tv cinese delle partite dei mondiali, in cui però le tribune sono oscurate.

La gente è stremata, insomma. Costretta a dure restrinzioni (gente che non può uscire di casa anche per un mese intero), mentre il resto del mondo convive con il virus. Sempre il South China Morning Post riporta che martedì sulla popolare app di messaggistica WeChat, era stata diffusa una lettera aperta che metteva in discussione le politiche Covid-19 del paese e chiedeva se la Cina fosse "sullo stesso pianeta" del Qatar. La lettera è stata poi censurata e rimossa dalla piattaforma. 

Va infine ricordato che la politica cinese zero-Covid ha salvato molte vite nel Paese di 1,4 miliardi di persone, ma ha anche inferto un duro colpo all'economia. L'ondata crescente di casi arriva settimane dopo che il Paese ha leggermente allentato alcune delle sue restrizioni Covid. Pechino ha infatti ridotto la quarantena per i contatti stretti da sette a cinque giorni nelle strutture statale e a tre giorni a casa e ha interrotto la registrazione dei contatti secondari, che ha consentito a molte più persone di evitare di doversi mettere in quarantena. I funzionari hanno anche cercato di evitare di imporre blocchi generali del tipo subito da Shanghai all'inizio di quest'anno. Ma di fronte a una nuova ondata di casi a Pechino, così come ai primi decessi per virus da mesi, i funzionari hanno già implementato alcune restrizioni in diversi distretti, con negozi, scuole e ristoranti chiusi. Anche la città centrale di Zhengzhou applicherà un blocco effettivo per 6 milioni di residenti da domani, hanno annunciato i funzionari.