Covid Cina: in Giappone obbligo di tampone. Anche l'Ue raccomanda il test e la mascherina

L'Ue "incoraggia fortemente" i paesi membri a introdurre metodi di prevenzione. Anche la Finlandia pensa a restrizioni: "Dobbiamo proteggere la salute delle persone"

Pechino, 4 gennaio 2023 - Covid Cina: in Giappone tampone obbligatorio. E proprio mentre Pechino torna a condannare l’imposizione di test ai viaggiatori e minaccia contromisure, il comitato di esperti sanitari dei 27 membri dell’Ue (Health Security Committee) ha chiesto a Bruxelles nuove misure per chi arriva dal Paese asiatico, ottenendole. Il Consiglio Ue al termine della riunione dell'Ipcr, il meccanismo integrato europeo di risposta alle crisi, ha raccomandato ai paesi membri di introdurre l'obbligo di tampone per chi arriva dal gigante asiatico, ma anche l’uso delle mascherine.

Cina Covid: obbligo di tampone prima di partire
Cina Covid: obbligo di tampone prima di partire

Sommario

 

Ue raccomanda tamponi obbligatori e uso delle mascherine

Gli Stati Ue sono "fortemente incoraggiati a introdurre per tutti i passeggeri in partenza dalla Cina il requisito di un test covid-19 effettuato non oltre le 48 ore prima dalla partenza". Arriva così anche dall'Ue la decisione sui tamponi obbligatori, dopo la riunione fiume di 6 ore che si è tenuta oggi, ma viene raccomandata anche la mascherina.

Il comunicato della presidenza svedese del Consiglio Ue al termine della riunione dell'Ipcr, il meccanismo integrato europeo di risposta alle crisi, riporta che i Paesi Ue hanno concordato di "raccomandare a tutti i passeggeri sui voli da e per la Cina di indossare la mascherina medica o di tipo FFP2" e "di fornire consulenza ai viaggiatori internazionali in arrivo e in partenza provenienti o destinati alla Cina, nonchè al personale di volo e aeroportuale, in merito alle misure igieniche e sanitarie personali".

A Washington, inoltre, il portavoce della diplomazia americana ha assicurato che l’obbligo di presentare un test Covid-19 negativo ai confini del Paese per i viaggiatori provenienti dalla Cina si basava "solo sulla scienza" e non solo "su preoccupazioni di salute pubblica".

Il Giappone: tampone obbligatorio

Intanto il Giappone ha deciso ulteriori misure di controllo alle frontiere per chi arriva dalla Cina, nel tentativo di arginare l’ondata di nuovi contagi da Covid-19, in atto nel Paese vicino. Lo ha annunciato ai media il premier nipponico Fumio Kishida, in visita nel santuario di Ise Jingu, nella prefettura di Mie, spiegando che da questo sabato i visitatori dalla Cina dovranno presentare un tampone negativo prima di imbarcarsi verso il Giappone, e sottoporsi ad un ulteriore test all’arrivo. Le autorità nazionali continueranno inoltre a garantire che non ci sia un aumento esponenziale dei voli diretti dalla Cina. 

Finlandia: "Dobbiamo proteggere la salute delle persone"

Anche la Finlandia imporrà restrizioni per i turisti cinesi a causa della diffusione del Coronavirus in Cina se non verranno proposte misure a livello europeo, ha affermato il ministro finlandese per gli Affari familiari e i Servizi sociali Krista Kiuru. "Dobbiamo pensare a come possiamo contribuire a proteggere la salute delle persone se l’Ue non è in grado di farlo", ha detto Kiuru in un commento a MTV3, sottolineando che, a suo avviso, l’Unione europea deciderà oggi di imporre test sul Covid-19 per cittadini cinesi. "Credo che le decisioni possano essere prese a livello dell’Ue. Molti paesi hanno già adottato queste misure", ha affermato.

Francia, Italia e Spagna nell’Ue hanno iniziato i test la scorsa settimana. Germania e Svezia stanno aspettando una risposta coordinata dell’Unione, ha ricordato questa mattina la stampa finlandese. 

L'Australia: preoccupazioni di trasparenza

"Questa è una parte del mondo in cui abbiamo preoccupazioni per la trasparenza”, ha dichiarato il ministro dell’Economia australiano, che sta attuando misure simili da giovedì. Nonostante le proteste per i provvedimenti esteri, Pechino non impone più la quarantena a chi arriva dall’estero, ma continua a richiedere un test Pcr negativo ai viaggiatori in entrata e non rilascia visti turistici da quasi tre anni. 

"Alcuni Paesi hanno messo in atto restrizioni all’ingresso rivolte solo ai viaggiatori provenienti dalla Cina. Questo è privo di basi scientifiche e alcune pratiche sono inaccettabili", si era lamentata ieri una portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning. Poi una minaccia di ritorsione: la Cina potrebbe "prendere contromisure, secondo il principio di reciprocità".