Covid, sale la tensione con la Cina. Test obbligatori anche in Germania

La raccomandazione Ue agli stati membri: obbligo di tampone Covid negativo ai passeggeri in partenza. Ma la Cina riapre le frontiere ed esorta a non imporre restrizioni ai viaggiatori

Berlino, 5 gennaio 2023 - Anche la Germania introduce i tamponi obbligatori per chi arriva dalla Cina a causa dell'ondata di Covid che colpisce il Paese asiatico. E sale la tensione con la Cina, che esorta invece i Paesi a non applicare restrizioni ai viaggiatori, visto che domenica riaprirà i propri confini dopo 3 anni. 

Bruxelles aveva "consigliato fortemente" agli Stati membri dell'Ue di "introdurre per tutti i passeggeri in partenza dalla Cina l'obbligo di un test Covid negativo effettuato non più di 48 ore prima della partenza". E' quanto si legge nella dichiarazione diffusa dalla presidenza svedese dell'Ue al termine della riunione tenuta oggi nell'ambito del meccanismo di risposta politica alle crisi (Ipcr) per discutere della situazione epidemiologica nell'Ue e degli sviluppi in Cina. Nella stessa dichiarazione, la presidenza svedese ha fatto sapere che gli Stati membri hanno concordato un "approccio precauzionale coordinato" che prevede anche la raccomandazione ad indossare la mascherina sui voli da e per la Cina, test casuali su alcuni passeggeri in arrivo dalla Cina e analisi e sequenziamento delle acque reflue degli aeroporti. Gli Stati membri hanno infine concordato di rivedere le misure introdotte entro metà gennaio 2023.

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Test in aeroporto per i viaggiatori in arrivo dalla Cina (Ansa)
Test in aeroporto per i viaggiatori in arrivo dalla Cina (Ansa)

Sul Covid19 "la Cina deve condividere in modo trasparente i dati sulla sua situazione attuale. Possiamo affrontare la pandemia solo se lavoriamo a stretto contatto a livello di Ue e del mondo", ha scritto su Twitter la commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides. "Accolgo con favore l'accordo degli Stati membri su una risposta coordinata Ue alla situazione del Covid19 in Cina durante la riunione dell'Ipcr ieri", ha affermato.

La Cina ai paesi: non mettete restrizioni ai viaggiatori

Dall'altro lato, la Cina ha esortato i paesi a non imporre nuove restrizioni a chi arriva dalla Cina, chiedendo invece di "lavorare insieme per proteggere i normali movimenti delle persone". "Sin dallo scoppio dell'epidemia, Pechino ha condiviso informazioni e dati affidabili con la comunità internazionale in modo aperto e trasparente", ha insistito la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning. Nonostante l'ondata di epidemia, da domenica ai cinesi sarà consentito viaggiare all'estero dopo 3 anni. Una decisione questa che ha spinto diversi Paesi, tra cui l'Italia e in ultimo la Germania, a richiedere il tampone negativo all'arrivo. 

La Cina ha anche invitato l'Organizzazione Mondiale della Sanità ad adottare una posizione "imparziale" sul Covid-19, dopo che l'Oms ha denunciato che Pechino sottostima i decessi e il numero dei malati causati dal virus. "Speriamo che il segretariato dell'Oms mantenga una posizione scientifica, obiettiva e corretta, e che si sforzi di svolgere un ruolo positivo per la risposta mondiale alla sfida della pandemia", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, durante un briefing con la stampa, insistendo sul fatto che Pechino "mantiene una stretta collaborazione con l'Oms". 

Bassetti: "In Cina 350 milioni di casi nell'ultimo mese"

"E' difficile capire quali sono i numeri Covid reali della Cina, in quel paese gli ospedali stanno soffrendo e nelle grandi città la pressione dei contagi è forte. Nell'ultimo mese si stima ci siano stati 350 milioni di casi e anche se fosse ricoverato lo 0,5%, diciamo gli anziani, sarebbe comunque un numero altissimo e parliamo poi di decine se non centinaia di migliaia di morti", ha sottolineato Matteo Bassetti, direttore Malattie Infettive dell'ospedale San Martino di Genova. "Quindi c'è un grande problema e la domanda la dobbiamo fare all'Oms, è possibile che un paese di 1,5 mld di persone non comunichi nulla almeno alle istituzioni internazionali? I contagi o i decessi? - ha domandato Bassetti - L'Oms è debole e latita mentre dovrebbe dire che è inaccettabile questa situazione". Ma l'Organizzazione mondiale della sanità "ripete l'errore commesso nel 2020", ha concluso.