Covid, la Cina ammette: "E' impossibile tracciare il contagio". Boom di casi a Pechino

Infezioni in "rapida crescita" nella capitale dopo l'allentamento delle restrizioni

Pechino, 14 dicembre 2022 - La Cina è entrata in una nuova era della gestione della pandemia: le autorità di Pechino hanno ammesso che "è impossibile" tracciare il contagio del Coronavirus. Dopo le inedite proteste contro le misure anti-Covid che hanno travolto il colosso asiatico, la leadership cinese ha deciso di cedere, e sono stati avviati i primi allentamenti delle restrizioni. Tuttavia, come era atteso, così le infezioni hanno ripreso ad aumentare a un passo senza precedenti, soprattutto a Pechino, con i suoi 22 milioni di abitanti.

Screening a Shanghai, 14 dicembre 2022 (Epa)
Screening a Shanghai, 14 dicembre 2022 (Epa)

Le nuove regole 

Nelle ultime settimane la Cina ha drasticamente allentato le sue restrizioni sanitarie, nate nell'ambito della politica Zero Covid. In particolare, ha decretato la fine del collocamento automatico in un centro di quarantena per le persone risultate positive e la fine delle massicce campagne di screening tramite test PCR - che erano quasi obbligatorie. Il numero di persone che ora prendono l'iniziativa di sottoporsi a un test PCR è così diminuito significativamente, facendo precipitare il rilevamento dei nuovi casi e dando la falsa impressione che la situazione stia migliorando. Il ministero della Salute ha così confermato che le statistiche ufficiali non rispecchiano più la realtà. Infatti, la Commissione sanitaria nazionale (Nhc) ha cambiato anche la struttura dei bollettini quotidiani, escludendo i casi asintomatici dal conteggio. 

Boom di contagi e ricoveri

L'ultimo bollettino riferisce di soli 2.291 casi sintomatici in tutta la Cina, mentre il vice premier Sun Chunlan parla di nuove infezioni "in rapida crescita" a Pechino, secondo quanto riportano i media statali. Il Guardian cita diversi abitanti della capitale che parlano di amici, colleghi e intere famiglie malata di Covid. Dipendenti di aziende, scuole e ambasciate hanno descritto un numero enorme di colleghi che sono a casa malati di virus o si prendono cura dei familiari. James Zimmerman, un avvocato di Pechino, ha dichiarato su Twitter che il 90% delle persone del suo ufficio aveva il Covid.

Inoltre, il quotidiano China Daily afferma che nell'ultima settimana gli ospedali della capitale hanno registrato un aumento di sei volte delle prestazioni mediche e di sedici volte per quanto riguarda episodi di febbre. Le autorità cinesi hanno anche rivolto un appello alla popolazione, chiedendo di non chiedere più l'assistenza sanitaria d'emergenza a meno che non sia strettamente necessario.