Roma, 14 marzo 2025 – Putin prende tempo. Se la tregua ci sarà, dovrà rispettare alcune sue condizioni. Il Cremlino lo ha fatto sapere chiaramente. Ma, prima di ogni altra cosa, bisogna cercare di arrivare al cessate il fuoco con la regione di Kursk strappata agli Ucraini. Kiev era riuscita a conquistare parte di questo territorio russo lo scorso agosto. Il presidente Zelensky aveva detto che si era trattato di un’operazione necessaria per evitare un ingresso di Mosca in un’altra parte del Paese. Ma, di fatto, così l’Ucraina si era procurata una merce di scambio preziosa in vista di eventuali negoziati. Ora che la trattativa potrebbe essere prossima, Putin vuole arrivarci in una posizione di ulteriore forza. E, per farlo, oltre a conquistare territori di un altro Stato sovrano, deve anche riprendersi i suoi. Ormai gli manca poco. Le truppe ucraine sono allo stremo e i giorni di blackout out delle informazioni da parte dell’intelligence americana sono stati, se non determinanti, certo molto importanti per Mosca, che ha potuto portare avanti la sua avanzata.

С’è poi da considerare altri due aspetti. Putin porrà come condizione il mantenimento dei territori già annessi dalla Russia e la garanzia che l’Ucraina non entri nella Nato. Sono due argomenti spinosi, che potrebbero impiegare mesi a essere risolti. La Russia ha annesso quattro regioni, Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhizhia, ma ne controlla effettivamente solo il 60% dell’estensione. Una situazione difficile da gestire sotto tutti i punti di vista, primo fra tutti, la spartizione di eventuali risorse che si trovano in quelle terre, per Mosca giuridicamente già russe e per il resto del mondo ancora appartenenti all’Ucraina. Le grane per il presidente Trump e i suoi negoziatori non sono finite.
In cambio della tregua, Putin vuole il congelamento della linea del fronte, che gli permetterà di russificare ulteriormente i territori in suo possesso, lo stop alle armi americane e la garanzia che non ci saranno forze Nato sul territorio ucraino. Si tratta di due condizioni difficili da soddisfare. Un sì da parte di Washington metterebbe Kiev in una situazione di oggettiva difficoltà. Putin, fra qualche tempo, potrebbe infatti finire quello che ha iniziato nel 2022 e arrivare a prendere Odessa, la città sul Mar Nero che è sempre stata un suo obiettivo dichiarato.