Martedì 23 Aprile 2024

Cosa ha spinto Putin al blitz? "Una visita farsesca. È un leader dimezzato"

Il prof Parsi e il mandato di cattura internazionale: l’Aja ha indebolito il presidente russo. "Ma la maggior parte dei russi è rimasta alla servitù della gleba e crede alle sue menzogne"

"Le visite di Putin a Sebastopoli e a Mariupol mi ricordano quelle ai i villaggi di cartapesta fatti costruire dal principe Grigorj Alexandrovic Potemkin lungo le rive del Dnepr, nei territori conquistati all’Impero ottomano, per impressionare Caterina II di Russia durante un viaggio in Crimea nel 1787. Sono farsesche, tristi parodie delle visite di Zelensky a una paese distrutto, alle quali si contrappone la falsità di una visita a terre strappate con la violenza all’Ucraina tentando di accreditare una narrazione truffaldina". Così Vittorio Emanuele Parsi, professore ordinario di relazioni internazionali presso la facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Putin ha fatto vista ai residenti di Mariupol
Putin ha fatto vista ai residenti di Mariupol

Guerra Ucraina, Putin-Xi: oggi l'incontro. Medvedev: "Missile ipersonico contro corte Aja"

Cosa cambia con la mossa del Tribunale penale internazionale? Il Cremlino dice sprezzante che l’incriminazione non avrà nessun impatto.

"E sbaglia. Se Putin pensasse di muoversi in una qualsiasi dei paesi che hanno firmato il trattato, sono 123, sarebbe arrestato. È un leader dimezzato. Siamo di fronte ad un capo di Stato accusato di reati gravissimi come il rapimento di migliaia di bambini. Peserà".

La portavoce del ministero degli Esteri russo ha detto che qualsiasi trattativa di pace dovrà prevedere la caduta della accuse penali. Quindi Putin ha subito il colpo.

"Non c’è dubbio che la mossa dell’Aja ha colpito Putin, al di là di quel che dicono i suoi. La portavoce, serva di un sistema dispotico, finge di ignorare che la corte è un organismo indipendente, come si usa nel mondo libero basato sulla logica della separazione dei poteri. La sua affermazione ci fa capire che sì, anche Putin è stato toccato dall’incriminazione. Ma il presidente russo si dovrebbe mettere il cuore in pace: l’incriminazione non sarà ritirata fino a che la corte non riterrà che cadano i motivi giudiziari per farlo".

Può essere un modo per spingere il Cremlino a trattare?

"Io penso che Putin non abbia nessuna intenzione di trattare davvero, fino a che non sarà messo alle corde. Ma tutto quello che contribuisce a metterlo alle corde, sul piano militare come politico, diplomatico, giudiziario, può essere utile. È importante denunciare che il modo in cui Putin conduce questa guerra è particolarmente criminale. La deportazione dei bambini ucraini è una cosa mostruosa e la mossa del Tribunale penale internazionale è tanto coraggiosa quanto giustificata. E fa giustizia di chi diceva che Biden avesse esagerato a definire Putin un criminale".

A suo avviso la trattativa è quindi possibile solo se le truppe russe saranno ancora sconfitte?

"La trattativa passa dalla capacità ucraina di resistere all’offensiva russa e di avviare una controffensiva che abbia un certo successo. Solo quando i russi realizzeranno che non hanno alcuna chance di vincere questa guerra si risolveranno a trattare davvero, rendendo quel che hanno rubato, invece di pretendere una sostanziale resa".

Che significato ha per i cittadini russi il mandato di cattura contro Putin?

"La maggioranza dei russi purtroppo è rimasta all’età della servitù della gleba, completamente prigioniera di quel sistema disinformativo creato nei decenni da Putin e che ha le radici nella disinformazione sovietica. La massa dell’opinione pubblica russa tragicamente accetta la verità di Putin, mentre tutti quelli che in Russia coraggiosamente combattono per la democrazia sono minoranza. Con l’incriminazione per il cittadino russo medio non cambia nulla. I pozzi della loro verità sono avvelenati".

Per l’opposizione politica russa questa può essere una opportunità ?

"È un segnale forte, che significa che nulla verrà dimenticato, che non si tornerà allo status quio ante. Putin è ulteriormente delegittimato e l’opposizione interna può contare su questo. Ma non sappiamo se basterà".