Coronavirus, in Germania via libera ai test del vaccino sull'uomo

E' la quarta sperimentazione umana al mondo, intanto a Vienna si lavora al test immunologico con microchip

Coronavirus, un laboratorio (Ansa)

Coronavirus, un laboratorio (Ansa)

Berlino, 22 aprile 2020 - Nuovo capitolo nella lotta all'emergenza Coronavirus. Si parla di vaccino: il Paul Ehrlich Institut tedesco ne ha autorizzato per la prima volta la verifica clinica un su un candidato.

Secondo quanto ha affermato l'istituto federale per i rimedi biomedici, l'impresa di Magonza 'Biontech' ha ottenuto il permesso di provare il medicinale su dei volontari. Saranno 200 i soggetti (fra i 18 e i 55 anni) al centro dell'esperimento, si legge sul sito dell'Istituto Paul Ehrlich. Si tratta della quarta sperimentazione sull'uomo in tutto il mondo. 

Vaccino Italia-Gb: test sull'uomo da giovedì

Da giovedì inoltre i ricercatori dell'Università di Oxford inizieranno a testare un vaccino per il Covid-19 negli esseri umani: le prime dosi saranno date a volontari. FOCUS/ Vaccino Italia-GB: test sull'uomo da giovedì

Si tratta del preparato frutto di una partnership anglo-italiana nato dalla collaborazione tra la Advent-IRBM, una piccola azienda di bioingegneria, situata a Pomezia, alle porte di Roma e il Jenner Institute dell'università di Oxford.

Austria, si lavora a test immunologico con microchip

Si lavora a un microchip che servirà per come test immunologico (per vedere chi ha già avuto il Coronavirus). Il progetto è targato Università di Vienna, insieme all'azienda austriaca Viravaxx, che conta di averlo pronto in pochi mesi. Il microchip conterrà le proteine virali che formano il rivestimento del virus (capside) e sono cruciali per dare avvio a una risposta immunitaria in caso di infezione.

La piattaforma individuerà tutti gli anticorpi in un colpo solo. Il microchip sarà testato in sperimentazioni cliniche per vedere se funziona come test immunologico. Potrà dunque essere anche usato anche per verificare il raggiungimento dell'immunità di gregge in una popolazione, e se gli anticorpi sviluppati dagli individui entrati in contatto col virus, siano veramente protettivi da future infezioni da Covid-19 a breve e lungo termine. Infine il microchip sarà usato per studiare il vaccino cui l'azienda sta lavorando.