Venerdì 19 Aprile 2024

Coronavirus, vaccino Italia-Gb: test sull'uomo da giovedì

Il Regno Unito accelera e mette a disposizione 20 milioni di sterline. Il preparato è frutto di una partership anglo-italiana

Coronavirus, laboratorio analisi, vaccino, foto generica (ImagoE)

Coronavirus, laboratorio analisi, vaccino, foto generica (ImagoE)

Londra, 21 aprile 2020 -  Coronavirus, sulla corsa al vaccino, che accomuna tutto il mondo (in Svizzera giurano che sarà pronto ad agosto) il Regno Unito - con l'aiuto dell'Italia - dà un colpo d'acceleratore. I ricercatori dell'Università di Oxford inizieranno a testare un vaccino per il Covid-19 negli esseri umani già giovedì: le prime dosi saranno date a volontari.

Si tratta del preparato frutto di una partnership anglo-italiana nato dalla collaborazione tra la Advent-IRBM, una piccola azienda di bioingegneria, situata a Pomezia, alle porte di Roma e il Jenner Institute dell'universita' di Oxford.

 "In tempi normali, raggiungere questo stadio avrebbe richiesto anni", ha sottolineato il ministro della Sanita', Matt Hancock. Il team ha accelerato le ricerche nelle ultime settimane sull'onda del crescente numero di morti e contagi. L'obiettivo del governo britannico è avere un vaccino pronto per l'autunno, per poter vaccinare con milioni di dosi il personale sanitario e le forze dell'ordine già a settembre

Nei giorni scorsi, la responsabile del team, la virologa Sarah Gilbert, si è detta ottimista sul risultato degli studi e sul fatto che funzionerà: "Personalmente sono molto fiduciosa. Penso, con un buon grado di ottimismo, che ci sono ottime possibilità che funzioni". Sarebbero anche in corso trattative con diversi governi per un investimento rilevante che accelererebbe ulteriormente la sua produzione industriale.  Il ministro della sanità britannica ha comunque annunciato di aver messo a disposizione 20 milioni di sterline (22,60 milioni di euro) per il team di Oxford e altri 22 milioni di sterline (24,90 milioni di euro) per un altro progetto di vaccino sviluppato all'Imperial College di Londra. "Daremo loro tutte le risorse di cui hanno bisogno per massimizzare le loro possibilità di successo al più presto", ha sottolineato Hancock. Pur ricordando che il processo di sviluppo di un vaccino è fatto "tentativi ed errori", nonostante le incertezze, "i vantaggi di essere il primo Paese al mondo a sviluppare un vaccino - ha spiegato - sono così enormi che ci mettiamo tutte le risorse possibili". In questo modo, "se uno di questi due vaccini funziona ed è sicuro, possiamo renderlo disponibile ai britannici non appena umanamente possibile".