Coronavirus, domande e risposte. Ecco cosa succederà

Il virologo Fabrizio Pregliasco: l’attuale numero di infetti è solo la punta dell’iceberg. Lo stato d’emergenza può durare mesi. Potrebbero servire anni per una cura

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Il coronavirus 2019-nCoV ha una capacità pandemica e "non è ancora arrivato al picco di diffusione", spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano. Abbiamo assistito a una moltiplicazione dei contagiati negli ultimi giorni, siamo a circa 12.000 infetti, praticamente tutti in Cina, ma i virus di questo tipo "hanno un andamento gaussiano, a campana e per raggiungere l’apice ci vorranno ancora alcune settimane". Insomma, questo numero potrebbe essere "solo la punta dell’iceberg", aggiunge l’esperto. Lo scenario peggiore, tutto da verificare, vede un’espansione simile a quella dell’influenza Spagnola del 1918. Ci sono modelli matematici che stimano tra i 70mila e i 100mila gli infetti totali del coronavirus (per alcuni anche 190mila): ma la gravità dei casi è molto variabile. In Italia è stata segnalata la coppia cinese infetta a Roma, ma sono trattati con tutte le precauzioni: il nuovo coronavirus, al momento "non sta circolando nella nostra comunità", sottolinea Pregliasco. Quasi ogni anno, del resto, si registra qualche caso di malaria o Chikungunya arrivato dall’estero, ma il contagio da noi non si spande

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2 - Quanto durerà l'emergenza?

Lo stato di emergenza durerà a lungo. «Per la Sars ci sono voluti anche 6-8 mesi, quindi non si può sperare che, tutto d’un tratto, l’emergenza globale finisca – spiega Pregliasco –. Va fatto tutto il possibile per ridurre le condizioni di incremento dei contagi», sia all’interno della Cina sia fuori. A livello di mortalità, se non altro, il nuovo coronavirus si attesta sul 2-3%, molto meno di Mers (34%) e Sars (7%). L’emergenza sanitaria dichiarata dal governo, con misure anche drastiche come la sospensione dei voli dalla Cina, più che da una reale preoccupazione per il contagio in Italia, è voluta per semplificare le procedure in caso di bisogno

3 - Il contagio è legato alla stagione?

«La stagionalità non incide sull’espansione del nuovo coronavirus», spiega Pregliasco. Il vaccino contro l’influenza ‘normale’ è consigliato in caso di viaggi nelle zone a rischio, ma più che altro per evitare sintomi che possono essere confusi con quello del 2019-nCov.  In media, ogni malato infetta due persone suscettibili. Una carica molto inferiore a quella del morbillo, dove questo rapporto può arrivare fino a uno a 25. «Resta un dubbio sugli asintomatici: c’è un caso di trasmissione in Germania», chiude l’esperto

4 - Quando sarà pronto il vaccino?

Per mettere a punto un vaccino ci vorranno mesi, forse anni. «Un vaccino normale ha bisogno di 6-8 anni per avere le autorizzazioni ed essere commercializzato - spiega Pregliasco –. Nel caso del nuovo coronavirus, non si possono vaccinare milioni di persone senza verifiche appropriate».  Al momento non ci sono né vaccino né cura, ma si stanno valutando antivirali efficaci su altri virus per vedere se possono essere adattati. Il vaccino per l’Ebola fu realizzato in pochi mesi, ma le due situazioni sono imparagonabili: con lo spaventoso tasso di mortalità del virus africano (fino al 90%) fu necessario assumersi qualche rischio

5 - Come proteggere i più deboli?

Con l’avanzare del virus, le precauzioni da prendere non cambiano: sono gli stessi accorgimenti che si prendono durante una normale influenza. Gli operatori sanitari e chi dovesse entrare in contatto con un malato può indossare la mascherina, che poi è meglio gettare via. Buona regola per tutti è lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone o con un disinfettante che contenga almeno il 60% di alcol. 

Poi vanno evitati i contatti con persone potenzialmente infette. Nel caso si tratti di un familiare, no alla condivisione di spazzolini da denti, sigarette, forchette e cucchiai, per limitare contatti con la saliva. Massima pulizia di vestiti, lenzuola e superfici toccate dal malato. Evitare di toccarsi occhi, naso e bocca con le mani sporche.  Quando si starnutisce, poi, è bene usare sempre un fazzoletto e gettarlo via, oppure usare l’incavo del gomito piegato: dopodiché il fazzoletto va eliminato. È anche opportuno pulire e disinfettare gli oggetti che si toccano più frequentemente.

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