Coronavirus, donna russa costretta al ricovero forzato. Era fuggita dalla quarantena

Alla Ilyina era 'evasa' dall'ospedale: "Mi sentivo in gabbia, non avevo il wi-fi".

Alla Ilyina, la donna 'evasa' dalla quarantena (Ansa)

Alla Ilyina, la donna 'evasa' dalla quarantena (Ansa)

San Pietroburgo, 17 febbraio 2020 -  Succede ai tempi del coronavirus. Era ' evasa' dall'ospedale dove era ricoverata in quarantena anche se i test per il  coronavirus Covid-19 avevano dato risultato negativo. Adesso un tribunale di San Pietroburgo ha ordinato il ritorno forzato in ospedale di Alla Ilyina, la casalinga di 33 anni che aveva deciso di scappare dalla struttura perché il cibo che le fornivano era "non commestibile", non aveva a disposizione lo shampoo e il wi-fi. Il responsabile sanitario di San Pietroburgo Natalia Beshketova ha però presentato un esposto e ora Ilyina dovrà quindi restare in quarantena fino al 19 febbraio, termine iniziale del suo isolamento, se i test saranno ancora negativi.

Il suo caso ha fatto il giro del mondo sui social: lei stesso postò la sua storia: "Mi sentivo in gabbia". E ora le televisioni hanno mostrato le immagini di Alla accompagnata in ambulanza dagli ufficiali giudiziari.

Ai media russi la donna raccontò di essere rientrata dalla città cinese di Hainan il 30 gennaio. "Il giorno dopo ho superato i test nella citta' russa di Farbar dell'Estremo Oriente". Lì l'hanno dichiarata immune dal contagio. Il 4 febbraio però accusò un mal di gola senza febbre e due giorni dopo venne condotta nella clinica Botkinskaya per accertamenti. E' risultata, anche in questo caso, negativa al coronavirus ma il medico le ha detto che sarebbe stata ricoverata in isolamento comunque per due settimane.

"Sulla porta era installata una serratura elettromagnetica. Ho smontato la scatola e l'ho messa in corto circuito, la laurea in fisica mi e' stata d'aiuto". Poi la fuga e adesso il ritorno forzato. Anche questo è l'effetto del coronavirus.

Sono stati complessivamente 4 i pazienti fuggiti in Russia dalla quarantena. Due sono tornati per ulteriori esami.