Mercoledì 24 Aprile 2024

Coronavirus, Oms: "Non è ancora pandemia, ma prepariamoci"

L'Organizzazione mondiale della sanità avverte: non ci sono Paesi che si possono ritenere al sicuro. "Fuori dalla Cina 2.074 contagi con un tasso di mortalità dello 0.7%"

Persone con la mascherina in stazione centrale a Milano (ImagoE)

Persone con la mascherina in stazione centrale a Milano (ImagoE)

Roma, 24 febbraio 2020 - L'Organizzazione mondiale della sanità si dice "profondamente preoccupata" per l'impennata di casi di Coronavirus in Italia, Iran e Corea del Sud. Il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel suo briefing quotidiano sul Covid-19, ha spiegato che al momento "non possiamo parlare ancora di pandemia ma solo di epidemia" e "dobbiamo concentrarci sul contenimento" della malattia. Tuttavia allo stesso tempo "dobbiamo prepararci per una potenziale pandemia".

Alla luce di questo, ha aggiunto Michael Ryan, direttore esecutivo dell'Oms, non ci sono Paesi che si possono ritenere al sicuro. "Tutti i Paesi sono vulnerabili, indipendentemente da quanto sono sviluppati. Anche le Nazioni più sviluppate ed efficienti sono sottoposte a pressioni dal punto di vista sanitario. Tutti i sistemi hanno vulnerabilità, ma non si può isolare un Paese dall'altro, non funziona, il virus si diffonde lo stesso", ha detto, spiegando che, invece, "bisogna lavorare sulla gestione e la riduzione del rischio, è possibile gestirlo e si puo' fermare la diffusione del virus". 

Per quanto riguarda i numeri "fuori dalla Cina vi sono 2.074 casi di Covid-19, in 28 Paesi. I morti sono 23". Il tasso di mortalità "è tra il 2%-4% a Wuhan, in Cina e lo 0,7% fuori Wuhan", ha puntualizzato ancora Ghebreyesus. "Per le persone con malattia lieve, il tempo di recupero è di circa due settimane, mentre le persone con malattia grave o critica guariscono entro 3-6 settimane", ha aggiunto. 

L'equipe medica dell'Organizzazione mondiale della sanità, che si è recata oggi a Wuhan, focolaio cinese dell'epidemia, ha raggiunto una serie di conclusioni sulla trasmissibilità del coronavirus, sulla sua gravità e sull'impatto delle misure adottate. "Hanno scoperto che l'epidemia Covid-19 ha raggiunto il picco tra il 23 gennaio e il 2 febbraio e da allora è in costante calo. Hanno scoperto che non vi sono stati cambiamenti significativi nel Dna del coronavirus", ha affermato il capo dell'Oms. 

Intanto, da Wuhan, il capo della delegazione Bruce Aylward ha dichiarato che le misure adottate dalla Cina per contenere il coronavirus hanno probabilmente evitato centinaia di migliaia di altri casi di contagio. "Il mondo è in debito con voi, avete trascorso un periodo eccezionale e continuate a viverlo", ha aggiunto Aylward. Da quanto reso noto, sono oltre tremila i membri del personale sanitario, tra medici, infermieri e altre figure, a essere stati contagiati dal coronavirus in Cina, in gran parte a Wuhan.