Coronavirus sulla Diamond Princess. "Io, reclusa sulla nave dei dannati"

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Yardley Wong sul ponte della nave, con la sua famiglia

Yardley Wong sul ponte della nave, con la sua famiglia

Roma, 10 febbraio 2020 - Si chiama Wong, Yardley Wong. E’ una giovane signora cinese di Hong Kong, di fede cattolica, imprenditrice del settore del commercio elettronico di abbigliamento. Ed è una dei passeggeri della Diamond Princess, la nave che con 70 infettati se fosse uno Stato sarebbe il Paese con più casi di  Coronavirus dopo la Cina.

Come sta signora Wong? "Personalmente bene, ma sono abbastanza provata. Abbiamo appena saputo che hanno trovato sei nuovi casi, adesso temiamo che il conteggio dei 14 giorni riparta da zero, come ci avevano annunciato. Visto il numero di passeggeri a bordo, se per ogni nuovo caso si ricomincia, da qua non ne usciamo più. Tenga anche presente che abbiamo a bordo un centinaio di persone con la febbre, speriamo non abbiano il virus, ma chissà".

Lei viaggia con la sua famiglia? Come state? "Siamo un gruppo familiare di sette persone. Viaggio con mio marito, nostro figlio di sei anni, i miei genitori, gli zii. Nei giorni scorsi mio marito ha avuto sintomi di una influenza, aveva la febbre, e siamo andati nel panico, ma gli hanno fatto il tampone e grazie a Dio è risultato negativo. E se siamo ancora qui a bordo, vuol dire che non siamo infettati".

Ha paura? "E’ normale avere paura. Ma devo essere forte, la mia famiglia conta su di me. Prego, e sono felice di avere Dio ad aiutarmi a portare il mio fardello. Ringrazio il Signore di essere viva".

Come passa le giornate? "In cabina, con mio figlio e mio marito. Siamo completamente isolati dagli altri, la nostra è una cabina interna e non vediamo neppure il mare. Guardo la tv, ascolto musica, gioco con mio figlio, leggo la Bibbia, faccio un po’ di ginnastica. Più volte al giorno mi misuro la febbre e mi lavo le mani. Oggi ci hanno fatto uscire in piccoli gruppi sul ponte, per un’ora e mezzo. E’ stato bello rivedere la luce del sole. Ero quasi felice".

Come siete assistiti dal personale della nave? "Non possiamo proprio lamentarci, vista la situazione. Ci portano il cibo davanti alla cabina tre volte al giorno, possiamo anche scegliere. A bordo ci sono medici e infermieri. Ci hanno dato mascherina, guanti, un termometro e materiale per l’igiene. Giochi per il bambino. Oggi hanno attaccato alla cabina una lettera con la quale ci promettono un rimborso totale di quanto abbiamo pagato. Abbiamo accesso ai canali tv, anche a quelli di notizie e a qualche video on demand. Abbiamo internet. Non so cosa potrebbero fare di più. Prego per l’equipaggio ogni giorno, per loro è più dura che per noi".

Come mai in crociera con tutta la famiglia? "Per festeggiare i 9 anni di matrimonio. E’ andata così, purtroppo, ma non è certo colpa della crociera".

Problemi? "Mio padre è anziano, ha 78 anni, e ha la pressione alta. Deve essere tenuto sotto controllo, l’ho fatto presente. Così come il fatto che tra poco finirà le medicine che prende. Dicono che risolveranno".

Sa che a bordo ci sono anche 10 passeggeri italiani? Li ha incontrati? "No, auguro anche a loro di scamparla. Italiano è anche il capitano, che è fantastico, ci dà sicurezza, è un eroe. Prego per lui ogni giorno".