Giovedì 18 Aprile 2024

Covid, l'Austria riaprirà i confini con l'Italia. Ma sulla data nessuna conferma

Verso uno stop per le aree più colpite dal Coronavirus, Lombardia compresa. L'Ue ammette: "Problemi tra Paesi membri sulla riapertura, non si discrimini". Nuova campagna secessionista in Alto Adige

Cartelli secessionisti in Alto Adige (Ansa)

Cartelli secessionisti in Alto Adige (Ansa)

Roma, 2 giugno 2020 - Si va verso la riapertura dei confini tra Austria e Italia. Vienna è intenzionata a dare il via libera ai propri cittadini che vorranno recarsi nella penisola. Non dovunque però: le regioni più colpite dal Coronavirus, tra cui la Lombardia, potrebbero restare inizialmente 'bandite'. Dipenderà, come sempre, dal quadro epidemiologico.  Manca ancora la data per l'ok alla libera circolazione delle persone alle frontiere, il semaforo verde dovrebbe arrivare per metà giugno, in concomitanza con quello per gli altri Stati. Il portavoce del ministero degli Esteri austriaco, Peter Guschelbauer, ha detto però di "non poter ancora confermare" l'ok dal 15 giugno. Mercoledì a Vienna è prevista una tavola rotonda tra il ministro degli Esteri Alexander Schallenberg, il ministro degli Interni Karl Nehammer, il ministro degli Affari europei Karoline Edtstadler e il ministro della Salute Rudolf Anschober. Sarà probabilmente l'occasione per far emergere ulteriori dettagli. 

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Linee guida Ue

Nel frattempo, arrivano le linee guida della Commissione europea sulla riapertura delle frontiere. Bruxelles ammette le tensioni sul tema: "Ci sono ancora problemi e questioni non risolte tra gli Stati membri", dice Adalbert Jahnz, un portavoce dell'Esecutivo Ue, rispondendo a una domanda sulle difficoltà incontrate dall'Italia con Austria e Grecia.

Nelle sue "intense discussioni con tutti" i Paesi in "un accresciuto sforzo" di coordinamento, la Commissione "ha insistito sul principio di non discriminazione, nel senso che se uno Stato apre le sue frontiere ad una regione, deve fare altrettanto con le altre regioni che hanno la stessa situazione epidemiologica".

Alto Adige

Oggi, intanto, si registra una nuova campagna di stampo secessionista in Alto Adige. A lanciarla i membri dello Schuetzenbund, il corpo degli Schuetzen, i 'cappelli piumati' eredi delle truppe anti-napoleoniche di Andreas Hofer.  In oltre 25 luoghi considerati importanti tra passi di montagna e punti di passaggio ai margini del territorio altoatesino è stato affisso sul cartello stradale che indica l'ingresso in 'Alto Adige - Suedtirol' un grande adesivo raffigurante la bandiera italiana con all'interno delle crepe e la scritta 'Verrueckt nach Sueden' che ha un doppio significato: 'pazzo per il sud', ma anche 'spostato a sud'. Gli Shuetzen chiedono di "spostare il confine altoatesino verso sud anche perché l salvataggio economico dell'Italia è come promettere un volo con equipaggio verso il sole".