Martedì 23 Aprile 2024

Coronavirus, il lockdown fa crollare l'inquinamento. I dati Ispra ed Esa

L'ESA conferma a livello continentale i dati ISPRA sulla Pianura Padana. Crollato l'inquinamento sulle aree antropizzate in Europa a causa delle misure di contenimento

 European Space Agency ( ESA)

European Space Agency ( ESA)

Roma 27 marzo 2020 - Le immagini del satellite Sentinel-5P, del programma Copernicus gestito da Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa) confermano i dati Ispra sul netto calo dell'inquinamento in Val Padana a causa del "lockdown" deciso per far fronte all'emergenza coronavirus. E riduzioni importanti sono attese anche per le emissioni di Co2.

I dati Ispra

Ispra aveva rilevato riduzioni fra il 40 e il 50% del biossido di azoto, uno dei principali inquinanti dell'atmosfera e prodotto da tutti i processi di combustione. Una riuzione evidente dalle mappe. "L'andamento dei valori mediani - spiega l'Ispra - evidenzia una progressiva riduzione dell'inquinamento diffuso in quest'area: si è passati da quantità comprese tra 26 - 40 microgrammi per metro cubo di febbraio a 10 - 25 microg/m3 nel mese di marzo, con una riduzione dell'ordine del 50%, in accordo con la analisi condotta dal servizio europeo Copernicus-Cams". In particolare, spiega l'Ispra, nella Pianura Padana "in corrispondenza delle principali arterie stradali, come la via Emilia, i valori attesi sulla base della valutazione modellistica (30 - 50 microg/m3) risultano superiori a quelli osservati (10 - 30 microg/m3). Analoghe considerazioni valgono per l'area ad elevate emissioni della Lombardia, dove le concentrazioni osservate ricadono nell'intervallo 10- 30 microg/m3 contro valori attesi di 20 - 40 microg/m3".

In particolare, spiega l'Ispra, "in Lombardia, dove le misure sono state le più prolungate tra le regioni del Nord (sebbene ristrette inizialmente a una zona limitata) si nota una variazione dei valori mediani meno marcata rispetto a quella generale della Pianura Padana: da 26-45 microg/m3 in febbraio a 13-28 microg/m3 in quello di marzo. La riduzione è dell'ordine del 40%". In Emilia-Romagna, "dove le misure sono state introdotte dall'11 marzo, da prima in alcune province e poi sull'intera regione, i valori mediani sono inclusi in un intervallo più ampio, passando da 20-31 microg/m3 in febbraio, a 7-20 microg/m3 in marzo". Con una riduzione dell'ordine del 50% l'analisi dell'Emilia-Romagna aggiunge l'Ispra, "mette in evidenza l'anomalia registrata tra il 14-15 ed il 16 -17 marzo, quando si è assistito a una ripresa di elevate concentrazioni di NO2 (mediana da 12 a 16 microg/m3), nonostante la sussistenza di estese misure di limitazione della mobilità. A conferma della complessa dinamica dell'inquinamento atmosferico, che risente di fattori meteorologici, emissivi ed orografici che, nella Pianura Padana possono determinare, nonostante le misure di contenimento, picchi di concentrazione nell'arco della giornata". 

Per quanto riguarda il Friuli-Venezia Giulia, emerge l'effetto della marcata differenza tra concentrazione osservata l'11 marzo (10-20 microg/m3, primo e terzo quartile) e concentrazione attesa (50-70 microg/m3). Per l'elaborazione sono stati usati anche sistemi modellistici a scala nazionale e regionale e dati raccolti sul territorio dalle Agenzie per la protezione dell'ambiente delle regioni e delle province autonome (Arpa e Appa). La piattaforma Snpa è stata sviluppata in collaborazione con l'Agenzia spaziale italiana (Asi). Secondo Ispra nel primo trimestre del 2020, a causa delle restrizioni alla mobilità dovute al COVID-19 su tutto il territorio nazionale, ci si attende una consistente riduzione delle emissioni di gas serra a livello nazionale; pur in assenza di dati consolidati, la stima è che nel primo trimestre del 2020 le emissioni sul territorio nazionale saranno inferiori del 5-7% rispetto a quelle dello stesso trimestre del 2019

Il satellite Esa conferma

L'Esa annuncia che il satellite Sentinel-5P ha fornito una mappa dell'inquinamento atmosferico in Europa "post-coronavirus", come aveva fatto anche per la Cina, rivelando una significativa diminuzione delle concentrazioni di un inquinante chiave, il biossido di azoto, generato da attività umane come traffico, produzione di energia, industrie. Ad analizzare le immagini sono stati gli esperti del Reale Istituto Meteorologico d'Olanda (Knmi), che hanno utilizzato i dati per monitorare sia il meteo sia l'inquinamento in Europa. Il satellite ha fotografato in particolare le concentrazioni di biossido di azoto dal 14 al 25 marzo 2020, rispetto alla media delle concentrazioni dello stesso periodo del 2019, mostrando chiaramente un forte riduzione delle concentrazioni di questa sostanza sulle principali città di tutta Europa. "Le concentrazioni di biossido di azoto - spiega Henk Eskes del Knmi - variano di giorno in giorno a causa dei cambiamenti meteo. Non si possono trarre conclusioni basandosi soltanto su un solo giorno di dati". Per questo, aggiunge, "combinando i dati per uno specifico periodo di tempo, in questo caso 10 giorni, la variabile meteorologica in parte si stabilizza e cominciamo a vedere l'impatto del cambiamento dovuto all'attività dell'uomo". Secondo Claus Zehner dell' Esa, responsabile di missione di Copernicus Sentinel-5P, "le speciali caratteristiche del satellite Copernicus Sentinel-5P, con la sua alta risoluzione spaziale e la precisa capacità di osservare gas in traccia rispetto ad altre missioni satellitari atmosferiche, ci permette di generare queste misure uniche dallo spazio relative alle concentrazioni di biossido di azoto".