Coronavirus, "nell'aria oltre i 6-8 metri". Oms verso revisione uso mascherine

Nuovo studio: le goccioline emesse con tosse o starnuti possono rimanere in aria per distanze ampie. Guerra: vaccino nel 2021. Test su anticorpi. Se restrizioni cancellate troppo presto il virus può tornare

Coronavirus e mascherine. L'Oms verso nuove indicazioni (ImagoE)

Coronavirus e mascherine. L'Oms verso nuove indicazioni (ImagoE)

Roma, 3 aprile 2020 - A proposito della pandemia da Coronavirus, ora l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) rende noto che potrebbe rivedere le sue raccomandazioni sull'uso delle mascherine. Secondo i risultati di un nuovo studio dell'Mit, le goccioline emesse con un colpo di tosse o uno starnuto possono 'viaggiare' nell'aria per distanze ben più ampie di quanto si pensi.

A dichiararlo alla Bbc è l'infettivologo David Heymann, presidente di un gruppo di consulenti dell'Oms che valuterà se - per rallentare la diffusione del virus - sia necessario che un maggior numero di persone indossino le mascherine. In particolare Heymann, che nel 2003 coordinò la risposta dell'organizzazione alla Sars, spiega: "L'Oms sta riaprendo la discussione, esaminando le nuove prove per vedere se dovrebbe esserci un cambiamento nel modo in cui consiglia l'uso delle mascherine".

Attualmente l'Oms raccomanda una distanza minima di almeno un metro da una persona che tossisce o starnutisce e sottolinea che i malati o le persone che mostrano i sintomi della malattia dovrebbero indossare le mascherine. 

Il nuovo studio indica che le goccioline emesse con un colpo di tosse o uno starnuto possono raggiungere rispettivamente fino a sei e otto metri di distanza. Tuttavia precisa che le microparticelle più piccole possono 'viaggiare' nell'aria anche per distanze ben più lunghe. Se questi dati verranno confermati, ha commentato Heymann, "è possibile che indossare una mascherina sia altrettanto efficace o più efficace della distanza" interpersonale. 

FOCUS / E' di nuovo allarme a Wuhan, boom di morti negli Usa

In Italia, Borrelli: primo maggio a casa, fase 2 dal 16

Guerra (Oms): vaccino nel 2021

"Credo che il lieto fine arriverà quando avremo un vaccino. La mia speranza è che arrivi nel primo trimestre dell'anno prossimo e per darlo a tutti si percorrerà la strada della licenza su brevetto, come avviene per tutti i farmaci risolutivi", afferma Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto Oms e componente del Comitato tecnico scientifico sull'emergenza coronavirus, in un'intervista pubblicata su Mattino e Messaggero.  In Italia "la situazione è ancora complicata. Il messaggio è sempre lo stesso, tenere duro con le misure di distanziamento sociale finché non c'è un abbassamento ben più significativo della curva dei contagi. Non c'è altro modo", evidenzia Guerra.  Quanto all'opportunità di avviare la fase 2, "bisognerà contare quelli che effettivamente hanno avuto contatto col virus e sono in condizione di sieropositività - dice Guerra- che in questo caso è una situazione favorevole, perché vuol dire che hanno sviluppato una condizione di immunità". Immunità che al momento "sembra reggere. Chi ha avuto un contatto, anche se asintomatico, ha sviluppato una risposta degli anticorpi può tranquillamente tornare al lavoro. Ma bisogna fare test e la tecnologia che abbiamo in questo momento non è meravigliosa". "Il problema - rileva Guerra - è che di materiali e tecnologie non ce ne sono abbastanza per tutti. Abbiamo visto la piaga infinita degli acquisti internazionali delle mascherine. Per i tamponi lo stesso, mancano i reagenti. Per quanto riguarda i test, anche lì tra poco si scatenerà una guerra mondiale per accaparrarseli. E' una situazione veramente bizzarra in cui l'Europa si sta frantumando". 

L'allarme contro i falsi farmaci e vaccini

In piena emergenza Covid-19, cresce il numero di prodotti 'fake' che promettono di diagnosticare, curare, prevenire l'infezione da coronavirus: vaccini, medicinali, test e kit per la diagnosi, reagenti per i laboratori. Il falso investe più fronti e a lanciare l'allarme è l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che ha diramato in questi giorni un alert al riguardo e rilancia il suo monito anche nel report quotidiano.  L'avviso pubblicato è rivolto ai consumatori da un lato e ai professionisti e le autorità sanitarie dall'altro. Questi prodotti medici falsificati, scrive l'agenzia Onu per la salute, "pretendono di prevenire, rilevare, trattare o curare Covid-19. Si va dalla "diagnostica in vitro" ai farmaci. "La pandemia causata dal virus Sars-CoV-2 ha fatto crescere la richiesta di medicinali, vaccini, diagnostica e reagenti, creando per i malintenzionati un'opportunità per distribuire prodotti medici falsi - avverte l'Oms - È richiesta la dovuta diligenza da parte di tutti gli attori nell'acquisizione, nell'uso e nella somministrazione dei prodotti medici, in particolare quelli colpiti dall'attuale crisi, relativi a Covid-19".

La campagna test anticorpi

Sempre sul fronte farmaci e vaccini, Dopo Solidarity I, l'Oms si prepara a lanciare nei prossimi giorni il programma Solidarity II, per sapere quante sono nel mondo le persone con l'infezione attraverso una poderosa campagna di analisi del sangue per rilevare gli anticorpi al virus in quasi una decina di paesi nel mondo. Ciò aiuterà a determinare prevalenza e mortalità del Covid-19 nelle diverse fasce d'età e a decidere la durata di chiusure e quarantene.

Non avere fretta a revocare restrizioni

Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel corso della conferenza stampa di oggi a Ginevra, ha lanciato un allarme contro il rischio della fine dei divieti: "Se i Paesi si precipitano velocemente a cancellare le restrizioni, il coronavirus potrebbe ritornare e l'impatto economico potrebbe essere ancora più grave e prolungato". Il direttore ha aggiunto: "Finanziare la risposta sanitaria è un investimento essenziale non solo per salvare vita ma per la ripresa economica e sociale a più lungo termine".