Corea del Nord, Pyongyang accusa: "Washington vuole la guerra"

La dittatura norcoreana ritiene che gli Stati Uniti stiano portando la penisola verso un conflitto. Nel mirino le esercitazioni congiunte con Seul, a cui partecipano anche un bombardiere supersonico B1-B e caccia stealth, invisibili ai radar

Un bombardiere supersonico B-1B Usa scortato da caccia sudcoreani (Ansa)

Un bombardiere supersonico B-1B Usa scortato da caccia sudcoreani (Ansa)

Seul, 7 dicembre 2017 - Le esercitazioni militari congiunte tra Corea del Sud e Stati Uniti stanno innervosendo il regime di Pyongyang. Ancora accuse di voler provocare una guerra nella penisola coreana, piovono da parte della Corea del Nord su Washington. Secondo il regime guidato da Kim Jong Un è in atto un'escalation delle manovre militari e della retorica "bellicista" dei vertici del Pentagono. 

Un portavoce del ministero degli Esteri della Corea del Nord all'agenzia statale KCNA ha commentato: "Le parole sventate di chi è vicino a Trump e le temerarie esercitazioni militari statunitensi confermano che l'attuale amministrazione ha deciso di provocare una guerra nella penisola coreana".

La dittatura norcoreana ritiene che Washington abbia scelto una strategia di approccio graduale verso la guerra. Per Pyongyang l'unico interrogativo da porsi ora è "quando scoppierà la guerra?". 

Il portavoce ha poi assicurato: "Non vogliamo una guerra, ma non la fuggiremo" e ha avvertito gli Stati Uniti che faranno "pagare a caro prezzo le conseguenze" di un conflitto usando la "potente forza nucleare" nordcoreana, "costantemente rafforzata". 

Incontrando i ministri degli Affari esteri dei Paesi della Nato ieri sera il segretario generale dell'Allenaza, Jens Stoltenberg, ha spiegato i timori di Washington: "Come ha dimostrato il lancio della settimana scorsa, i missili balistici della Corea del Nord ora possono raggiungere gli Alleati. Dobbiamo continuare a mostrare solidarietà verso i nostri partner nella regione, Giappone e Corea del Sud e fare una risoluta pressione" su Pyongyang. "Dobbiamo anche continuare a fare una deterrenza forte, per la salvaguardia di tutti i nostri alleati" ha raccomandato Stoltenberg. 

Nelle manovre che tanto irritano Pyongyang gli Stati Uniti hanno schierato anche un bombardiere supersonico B-1B.  E' un chiaro avvertimento alla Corea del Nord dopo il lancio, la settimana scorsa, del suo missile balistico intercontinentale più potente. Il superbombardiere, normalmente di base a Guam, ha simulato bombardamenti su un campo militare vicino alla costa orientale della Corea del Sud. Alla maxi esercitazione di 5 cinque giorni sono in azione oltre 200 aerei, inclusi 6 caccia F-22 e 18 caccia 'invisibili' F-35 americani.

Comunque la diplomazia è al lavoro, ieri è iniziata anche una rara visita di quattro giorni del capo degli affari politici dell'Onu, l'americano Jeffrey Feltman, in Nord Corea per discutere questioni di "reciproca preoccupazione". Feltman è il primo autorizzato a visitare Pyongyang dal 2010.  Feltman, che ha già incontrato il vice ministro degli esteri nordcoreano, Pak Myong Guk, dovrebbe vedere anche il ministro degli esteri Ri Yong Ho e lo staff Onu nella capitale. Feltman non rappresenta gli Stati Uniti, ma la sua visita potrebbe contribuire ad alleviare le tensioni tra i due Paesi.