Sabato 20 Aprile 2024

Corea del Nord: "Pericolose provocazioni". Usa, missili di difesa sulla costa del Pacifico

Il regime nordcoreano accusa gli Stati Uniti di provocare, con le esercitazioni militari congiunte con Seul, con il rischio di una guerra in qualsiasi momento. Pentagono, allo studio postazioni anti missile su costa occidentale

Il dittatore Kim Jong Un (Lapresse)

Il dittatore Kim Jong Un (Lapresse)

Pyongyang, 3 dicembre 2017  - Cresce la tensione tra Corea del Nord e Stati Uniti, Pyongyang accusa Washington di "pericolose provocazioni" con le esercitazioni militari Usa-Corea del Sud, in programma da domani. La dittatura nordcoreana, attraverso un editoriale del quotidiano Rodong Sinmun, organo ufficiale del partito comunista nordcoreano, avverte che tutto ciò "può portare a una guerra nucleare in ogni momento".

Ma Washington non si sta limitando solo a esercitazioni militari con Seul a scopo intimidatorio contro il pericolo nucleare di Kim Jong Un.  Il Pentagono infatti sta valutando i luoghi della costa occidentale in cui dispiegare nuovi missili da difesa, in caso arrivassero i temuti razzi nordcoreani. L'equipaggiamento da difesa includerà probabilmente i missili anti-balistici Thaad, 'Terminal High Altitude Area Defense', simili a quelli dispiegati in Corea del Sud. E alle Hawaii hanno dato il via ai test di allerta contro possibili attacchi, per la prima volta dalla fine della Guerra Fredda, a seguito della minaccia missilistica

Il consigliere alla sicurezza nazionale HR McMaster, parlando al Foro annuale Reagan sulla sicurezza, in California, non risparmia critiche a Pyongyang: "L'era della pazienza strategica è finita. Presto il presidente rivelerà i dettagli della sua nuova strategia e possi dirvi che sarà centrata sulla protezione del nostro territorio, sull'aumento della nostra prosperità, sulla tutela della pace attraverso la forza e, infine, sull'aumento dell'influenza americana". 

McMaster afferma che il potenziale di una guerra con la Corea del Nord "aumenta di giorno in giorno". Per il consigliere alla sicurezza nazionale Pyongyang rappresenta la "maggiore immediata minaccia per gli Stati Uniti". E avverte: "Ci sono modalità per risolvere il problema" senza un conflitto armato, "stiamo correndo e non c'è molto tempo che resta".

McMaster poi si rivolge alla Cina, che ha un potere coercitivo forte nei confronti di Pyongyang. "Alla Cina non chiediamo di fare favori a noi o altri. Alla Cina chiediamo di agire nel suo interesse, e riteniamo che sia nell'interesse della Cina fare di più".

Il più favorevole a soluzioni diplomatiche è il segretario di Stato, Rex Tillerson, che però qualcuno in questi giorni vorrebbe in partenza dalla Casa Bianca. Moderato anche il direttore della Cia, Mike Pompeo, citato anche come possibile successore di Tillerson, in caso questi sia rimosso. "Crediamo che Kim Jong-un sia un attore razionale, ma temiamo non sia ben consigliato da quelli che lo circondano", ha detto.