Corea del Nord: "Condotto test che cambierà nostra posizione strategica"

Maturato nell'ambito di un'escalation, anche verbale, che negli ultimi giorni ha visto contrapposto il regime di Kim Jong Un agli Usa. Trump minimizza: "Sarei sorpreso se agissero in modo ostile"

Il leader nordcoreano Kim Jong-un (Ansa)

Il leader nordcoreano Kim Jong-un (Ansa)

Pyongyang, 8 dicembre 2019 - La Corea del Nord, attraverso un portavoce dell'Accademia nazionale di scienze della difesa, ha fatto sapere di aver condotto "un test molto importante" nel suo sito di Sohae, ufficialmente un centro per la messa in orbita di satelliti, situato sulla costa nordorientale del Paese. Resta però un alone di mistero in merito alla tipologia di test, si sottolinea soltanto che avrà "un effetto importante" che "cambierà la posizione strategica" della Corea del Nord.

Corea del Nord: "Condotto un test molto importante"

Immagini satellitari riprese il 5 dicembre scorso a Sohae, e diffuse dallo statunitense Istituto di studi internazionali Middlesbury, mostrano un container di grosse dimensioni che secondo l'analista Jeffrey Lewis è "un decente indicatore dell'imminente test di un propulsore missilistico".

Pyongyang - Usa: tensione crescente 

Il test è maturato nell'ambito di un'escalation, anche verbale, che negli ultimi giorni ha visto contrapposto il regime di Pyongyang agli Stati Uniti. I negoziati sul nucleare sono entrati in una nuova fase di stallo e Kim Jong-un ha ricominciato a testare missili balistici a corto raggio, provocando le critiche di Washington. Lo scorso 3 dicembre, la Corea del Nord era tornata ad avvertire gli Usa sulla scadenza di fine anno per trovare una soluzione sui negoziati, chiedendo a Washington di scegliere "un regalo di Natale". Pochi giorni prima, il regime aveva condotto il tredicesimo test di un lanciamissili da inizio 2019, in coincidenza con la festività del giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti. Il lancio di un vettore intercontinentale impatterebbe sulla campagna presidenziale di Donald Trump che, ad appena un anno dalle elezioni presidenziali, vedrebbe franare uno dei successi rivendicati sul fronte diplomatico: lo stop di due anni delle intemperanze di Pyongyang, malgrado siano già stati ripresi negli ultimi mesi i test di "proiettili" multipli e missili a corto raggio.

Trump minimizza 

Il 6 dicembre, il regime era tornato a sfoderare l'epiteto non troppo lusinghiero di "rimbambito" all'indirizzo di Trump, che a sua volta nel vertice Nato di Londra aveva ancora una volta bollato Kim come "rocket man" (uomo razzo), affermando che gli Usa si sarebbero riservati il diritto di fare ricorso all'opzione militare contro Pyongyang. Il tycoon ha successivamente cercato di minimizzare: "Sulla Corea del Nord vedremo. Sarei sorpreso se agisse in modo ostile", ha dichiarato il titolare della Casa Bianca ai giornalisti prima di partire per la Florida. "Ho un ottimo rapporto con Kim Jong Un. E penso che entrambi vogliamo mantenerlo così, lui sa che ho le elezioni in arrivo e non credo che voglia interferire con il voto", ha aggiunto.