Mercoledì 24 Aprile 2024

La Corea del Nord libera tre prigionieri americani. Ecco chi sono gli ostaggi

Kim Jong-un ha deciso di scarcerare tre cittadini Usa, rispettando così una delle condizioni poste da Washington – secondo una fonte del New York Times – per dare il via libera all'atteso faccia a faccia tra il giovane dittatore e il presidente Donald Trump.

Kim Jong-un arriva in Cina

Kim Jong-un arriva in Cina

New York, 9 maggio 2018. Per la prima volta in 70 anni la Corea del Nord fa una concessione agli Stati Uniti che non potrà rimangiarsi. Kim Jong-un, infatti, ha deciso di liberare tre prigionieri americani (di origini asiatiche), rispettando così una delle condizioni poste da Washington – secondo una fonte del New York Times – per dare il via libera all'atteso faccia a faccia tra il giovane dittatore e Donald Trump.

Il presidente americano ha annunciato, e come altro poteva farlo, la vittoria diplomatica su Twitter: “Sono contento di informarvi – ha compulsato - che il segretario di Stato Mike Pompeo è in viaggio di ritorno dalla Corea del Nord (dove si trovava per discutere i dettagli dell'incontro tra i due leader, ndr) con i tre splendidi gentiluomini che tutti noi non vediamo l'ora di incontrare. Sembrano in buona salute”.

L'America chiedeva da tempo il rilascio dei tre cittadini - Kim Dong-chul, Tony Kim e Kim Hak-song - che sono stati trattenuti a Pyongyang con l'accusa di essere delle spie e di aver commesso atti ostili non ben precisati contro il regime. Come in un film, Donald Trump, prima di proiettare la pellicola, ha rilasciato il trailer. Quando durante il fine settimana di Pasqua, Pompeo (che era ancora direttore della Cia) visitò segretamente la Corea del Nord, il presidente americano twittò sibillino: “Come tutti sanno, la precedente amministrazione ha chiesto a lungo senza successo. il rilascio tre ostaggi americani da un campo di lavoro nordcoreano. Non cambiate canale!” Nonostante l'incorrettezza, visto che due dei prigionieri in realtà sono stati sequestrati quando Donald era già alla Casa Bianca, in molti hanno cominciato a sospettare che il rilascio fosse ormai cosa fatta.

Tutti e tre gli ostaggi, che sono già atterrati in Giappone e presto rientreranno negli Usa, sono stati catturati negli scorsi due anni.

Kim Hak-song, che ha lavorato per la facoltà di Scienza e Tecnologia dell'università di Pyongyang. è stato arrestato nella stazione ferroviaria di Pyongyang nel maggio del 2017, mentre stava salendo su un treno diretto a casa sua, a Dandong, in Cina. Kim, che ha circa 50 anni, è nato a Jilin, in Cina, e ha studiato in un'università della California. è tornato in Cina dopo circa 10 anni di vita negli Stati Uniti.

Tony Kim, anche lui sulla cinquantina, è stato fermato nell'aprile del 2017 all'aeroporto principale della capitale, mentre cercava di lasciare il Paese dopo aver insegnato per diverse settimane, sempre all'università di Pyongyang.

Kim Dong-chul, uomo d'affari e pastore americano nato in Corea del Sud, ha 60 anni. è stato condannato a 10 anni di lavori forzati nell'aprile 2016 dopo essere stato accusato di sovversione e spionaggio. è stato arrestato nell'ottobre 2015 dopo aver ricevuto una chiavetta Usb contenente informazioni sul nucleare ricevute da un ex soldato nordcoreano.

Non tutti, però, vedono nel gesto del giovane dittatore una svolta. “Bisgona ricordare – ha fatto notare Evans J.R. Revere al New York Times – che la pratica di sequestrare, imprigionare e, almeno in un caso, torturare cittadini americani è qualcosa che dice molto sulla natura di questo regime. Non darei molto credito a Pyongyang per aver liberato persone che non avrebbe mai dovuto trattenere”.