Teheran, 10 dicembre 2022 - Non migliorano le notizie provenienti dall'Iran. Sarebbero 'imminenti' almeno altre tre esecuzioni, da quanto si apprende, di persone condannate a morte, per aver protestato contro il regime.
Si parla di un altro giovane, circa 20 anni, Mahan Sedarat Madani, come scrive su Twitter Khosro Kalbasi Isfahani, giornalista di Bbb Monitoring. "L'esecuzione del ventenne Mahan Sedarat Madani è imminente. Accusato di aver mosso guerra a Dio, è stato condannato a morte da un tribunale rivoluzionario di Teheran", scrive il reporter. L'esecuzione potrebbe avvenire domani. "L'Italia è sgomenta per repressione e esecuzioni", dice il ministro degli Esteri Tajani.
Ma la Corte Suprema iraniana ha approvato anche la sentenza di esecuzione imminente di Mohammad Broghani, accusato sempre di "guerra contro Dio" e condannato a morte per la sua presunta partecipazione alle proteste. Gli è stato negato l'accesso ad un avvocato. La notizia su Twitter è stata riferita anche da Amnesty Iran.
Sempre sulla pagina Twitter di Amnesty Iran, è stata poi condivisa la notizia di un altro condannato a morte. "Il manifestante iraniano #SahandNourmohammadZadeh - si legge nel tweet - è stato condannato a morte per presunto 'abbattimento di ringhiere autostradali e dato fuoco a bidoni della spazzatura e pneumatici' con l'obiettivo di 'interrompere la pace e affrontare lo Stato islamico'. La corte ha stabilito che questi costituiscono 'inimicizia contro Dio'".
Iranian protester #SahandNourmohammadZadeh has been sentenced to death for allegedly “tearing down highway railings & setting fire to rubbish cans & tires” with the aim of “disrupting peace & confronting the Islamic state”. The court ruled these constitute “enmity against God”. pic.twitter.com/iPaVmSPqDO
— Amnesty Iran (@AmnestyIran) December 10, 2022
In un altro messaggio sul social il reporter Khosro Kalbasi Isfahani riferisce che un membro del Parlamento ha protestato per l'esecuzione del manifestante Mohsen Shekar di due giorni fa lamentandone la "lentezza" perché nella Sharia "le esecuzioni devono essere eseguite istantaneamente". Mohsen Shekar è stato il primo giustiziato per aver protestato. Aveva 23 anni, è stato impiccato.
Amnesty: "almeno 18 persone a rischio esecuzione"
Amnesty International teme "molte altre esecuzioni" nel prossimo futuro, "considerate le migliaia di persone arrestate e incriminate" nelle manifestazioni contro il regime. Amnesty ha identificato almeno 18 persone che rischiano la pena capitale in relazione alle proteste iniziate a metà settembre. Tra costoro ci sono tra gli altri il rapper Toomaj Saleh e, come detto, il manifestante 23enne, Mahan Sedarat Madani, che sembra - a sentire il padre - già nel braccio della morte.
Prima dell'inizio della rivolta a metà settembre, Amnesty aveva avvertito di prevedere una terribile accelerata nelle esecuzioni in Iran. Il tutto in un Paese in cui, nei primi sei mesi del 2022, erano già state giustiziate almeno 251 persone.
Strage di bambini
Inoltre, Amnesty International ha reso noto di aver documentato nomi e dati di 44 bambini uccisi durante le proteste in Iran e di aver raccolto informazioni sulle minacce ricevute dai parenti di 13 delle piccole vittime da parte del governo. Secondo il rapporto, 34 bambini sono stati uccisi da proiettili, 4 a colpi d'arma da fuoco da distanza ravvicinata, 5 sono morti per aggressioni e uno è rimasto soffocato per i lacrimogeni. I parenti sono stati costretti a seppellirli in villaggi remoti e gli è stato vietato di condividere immagini sui social.
Le proteste e le mobilitazioni a Roma e Berlino
Mobilitazione internazionale per la Giornata dei diritti umani. Corteo a Roma promosso dai radicali: "Siamo tutti Mohsen". * Mattarella: "Inaccettabili sentenze capitali a Teheran". Cortei anche a Milano e manifestazioni in solidarietà del popolo iraniano a Berlino.
Attivisti: "Quattro ragazze rapite e imprigionate"
Quattro ragazze Qashqai (iraniane di origine turca) sono state arrestate e portare nel carcere di Adel Abad (Iran) il 24 novembre. Lo denuncia su Telegram il gruppo di attivisti Inclub1401 international. Si tratta di "4 combattenti per la libertà delle donne": Fateme Safari Rad (16 anni), le sue sorelle Ghazal Safari Rad e Sara Safari Rad, e della cugina Zahra Attai (20 anni). Le foto allegate mostrano le ragazze sorridenti e senza velo.