Covid, in Cina assalto a negozi e farmacie: l'allentamento delle restrizioni semina panico

La fine della politica Zero Covid ha spaventato il popolo cinese, che ora si prepara a un'ondata invernale senza precedenti ammassando medicine e rimedi naturali

Pechino, 15 dicembre 2022 - Le misure si allentano ma il panico cresce in Cina: invece di dare un attimo di sollievo al popolo, la fine della politica Zero Covid ha spinto i cinesi ad assaltare negozi e farmacie, mentre l'economia non riesce ancora a liberarsi dalle catene degli ultimi due anni di crisi. Nel frattempo i contagi sono schizzati e gli ospedali si riempiono sempre di più, un fenomeno che ormai va ben oltre i confini della capitale Pechino, da dove era partito l'allarme. Tuttavia, secondo l'esperto dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Michael Ryan, l'acutizzarsi della situazione precede "di molto" la revoca delle restrizioni. 

Supermercato a Shanghai, 15 dicembre 2022 (Ansa)
Supermercato a Shanghai, 15 dicembre 2022 (Ansa)

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"Come se i positivi fossero ovunque"

Durante le ultime settimane si è registrato un boom di casi inedito a Pechino: "come se i positivi fossero ovunque", così si sintetizza meglio la percezione della popolazione dopo lo scoppio della bolla Zero Covid. Secondo il Guardian, fino all'80% del personale sanitario risulta infetto, al punto che ai medici e agli infermieri è stato detto di lavorare anche se sono positivi. 

A Chongqing, nella Cina sud occidentale, un residente ha detto al Guardian che tutti gli insegnanti della scuola del figlio erano positivi e che le lezioni si stavano svolgendo online. A Zhengzhou, nella Cina centrale, molte aziende sono passate allo smart working a causa dei contagi. Le strade sono deserte nella metropoli di Guangzhou, dove tanti abitanti restano in casa e dove le linee telefoniche dedicate all'emergenza sanitaria restano senza risposta. 

In uno studio pubblicato un mese fa, Zhou Jiatong, direttore del Centro per il controllo delle malattie nella regione di Guangxi, prevede fino a 2 milioni di morti e 233 milioni di infetti se la Cina allenta le restrizioni senza precauzioni, come il potenziamento della campagna vaccinale. Lo riporta l'agenzia Reuters.

Lista della spesa: ibuprofene e pesche sciroppate

Scaffali vuoti e file chilometriche alla cassa: immagini che richiamano i primi tempi dell'emergenza Covid, invece siamo in Cina a fine 2022, dove la popolazione teme un'ondata invernale devastante. Lo riporta la Cnn. Vanno a ruba i 'rimedi naturali', i farmaci da banco e i tamponi fai-da-te. Sono soprattutto i limoni (e tutto ciò che li contiene), le pesche sciroppate e l'acqua elettrolitica che sono difficili da trovare, in quanto si è diffusa l'idea, soprattutto sui social, che sono "ricchi di vitamina C" e che possono "prevenire o alleviare i sintomi del Coronavirus". Ma è schizzata la domanda anche per i medicinali antinfluenzali, le vitamine o gli antinfiammatori e antidolorifici, comunemente usati per curarsi a casa. Sui media nazionali sono frequenti gli avvisi che ricordano la popolazione di non esagerare né con i farmaci, né con gli alimenti che si credono utili contro la malattia. 

Perché mancano i farmaci. Quali sono (oltre tremila) e cosa fare se non si trovano in farmacia

Frena la produzione e crollano le vendite

L'attività economica ha accusato a novembre un ulteriore peggioramento, appena prima dell'ondata di allentamento delle misure anti-Covid: la produzione industriale, secondo l'Ufficio nazionale di statistica, è aumentata del 2,2% annuo (su attese a +3,6%) e le vendite al dettaglio sono calate del 5,9% (a fronte di stime a -3,7%). La disoccupazione è risalita al 5,7% (era al 5,5% a ottobre), ai livelli più alti da maggio: i senza lavori tra i 25-59 anni si sono portati al 5% (dal 4,7%), mentre quelli tra i 16-24 anni sono scesi dello 0,8%, a 17,1%. Da vedere se i prossimi mesi porteranno finalmente a una ripresa dell'economia del colosso asiatico.