Roma, 12 marzo 2023 - Xi Jinping, appena rieletto presidente della Repubblica popolare cinese per la terza volta, ha scelto come ministro della Difesa un generale inviso agli Stati Uniti, in passato sanzionato da Washington per aver dato l'ok all'acquisto di partite di armi dalla Russia. Xi, quasi 70 anni, sembra voler continuare a tenere alta la tensione con gli Usa con la scelta del generale Li Shangfu alla Difesa. Li, subentrando al generale Wei Fenghe che è andato in pensione, è considerato un tecnocrate specializzato nella carriera aerospaziale, da ex direttore del Cosmodromo di Xichang. E già nel libro nero di Washington dal settembre 2018 quando fu sospettato di aver autorizzato l'acquisto da parte della Cina di sistemi missilistici antiaerei russi S-400 e 10 aerei da combattimento Su-35. Il generale, per via delle sanzioni, non può utilizzare i servizi del sistema finanziario statunitense, e gli è proibito entrare negli Stati Uniti. Ma assieme al ministro della Sicurezza dello Stato e degli Esteri è uno più alti di consiglieri di Stato in Cina. La nomina di Li era attesa, dopo che il ramo legislativo del parlamento cinese ha rinnovato la Commissione militare centrale, il potente organismo a capo delle forze armate guidato dal presidente Xi in persona da 10 anni. I vicepresidenti sono il generale Zhang Youxia e He Weidong, uno dei pochi alti ufficiali militari con una vera esperienza di combattimento. Nella Commissione quindi è antrato anche Li Shangfu, assieme a Liu Zhenli, Miao Hua e Zhang Shengmin. Li nella Grande sala del popolo, all'esito della votazione dei delegati del Congresso nazionale, è stato tradito dall'emozione del momento alla stretta di mano con il presidente Xi Jinping, che lo ha fortemente voluto in quel ruolo. Una volontà letta dagli esperti Usa come un ulteriore ostacolo al dialogo tra le due super potenze, accennato da Xi Jinping e Joe Biden lo scorso novembre in occasione del vertice G20 di Bali. I due presidenti si erano ripromessi di tenere aperti i canali di comunicazione per la crisi di Taiwan. Ma la Cina non sembra disposta a voler trattare sull'argomento.