La Cina allenta sul Covid, siti di viaggio presi d'assalto. "Ma è boom di morti"

Dall'8 gennaio non sarà più richiesta la quarantena ai passeggeri in entrata. Ma le ultime aperture avrebbero fatto esplodere i casi: almeno 5mila vittime e 1 milione di contagi al giorno, secondo una ricerca britannica

Roma, 27 dicembre 2022 - La Cina non chiederà più ai viaggiatori in entrata di sottoporsi alla quarantena, e in pochi minuti le piattaforme online di viaggi sono state prese d'assalto. Dopo tre anni di quasi isolamento la politica zero Covid stava iniziando a suscitare malcontento e proteste in tutta la Cina. Per frenare proprio questo dissenso improvviso il governo di Pechino ha iniziato ad allentare le restrizioni, mostrando l'intenzione di riaprire, nonostante la situazione non sia delle migliori, con il virus che ha ripreso forza e il sistema sanitario è finito nuovamente sotto pressione. Infatti secondo le stime della società di ricerca britannica Airfinity, citate dalla Bbc, l'allentamento delle restrizioni messe in atto dalle autorità cinesi sta provocando almeno 5.000 morti e oltre un milione di contagi al giorno. 

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Secondo i dati della piattaforma di viaggi Ctrip mezz'ora dopo l'annuncio della National Health Commission le ricerche dei cinesi per destinazioni oltre frontiera erano aumentate di 10 volte, con in testa Macao, Hong Kong, Giappone, Thailandia e Corea del Sud. Qunar, altra piattaforma, ha visto aumentare le ricerche di voli internazionali di sette volte in 15 minuti. 

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Un allentamento delle restrizioni importante, "sostanzialmente segna la fine definitiva di zero Covid", ha affermato Yanzhong Huang, ricercatore senior del Council on Foreign Relations con sede a New York. E in questo mese sono state molte le politiche interne anti-Covid ad essere state ridimensionate o tolte, come i test obbligatori regolari per i residenti nelle città, e l'ok alla quarantena a casa per gli infetti, ma restavano i limiti internazionali. 

I passeggeri che giungeranno alla frontiera cinese senza sintomi evidenti, e avranno superato i controlli consueti, potranno entrare nel Paese direttamente. Via anche i limiti ai voli internazionali e al limite del carico massimo di passeggeri, richiedendo alle compagnie aeree di mantenere soltanto le misure di prevenzione come l'uso di mascherina a bordo. Ma non è stato chiarito quanti voli saranno autorizzati a entrare nel Paese. 

Resta il fatto che in Cina si è osservata un'esplosione di contagi nelle ultime settimane. E, dopo il cambiamento annunciato nelle modalità di conteggio, i dati sulle infezioni e sui decessi sono poco chiari, e secondo stime di esperti britannici si parla di migliaia di morti e un milione di contagi in 24 ore. Di fatto quindi sono le mete preferite dei cinesi ad aver iniziato a stringere sui controlli, spaventate dall'apertura del gigante asiatico proprio in un momento di ritorno delle infezioni. Il Giappone ha già annunciato che a chiunque arrivi dalla Cina verrà chiesto di effetture un tampone per rilevare il Covid-19.

L'Unione Europea, invece, non ha previsto test per i viaggiatori provenienti dalla Cina. "Attualmente non ci sono più restrizioni ai viaggi sia all'interno che verso l'Unione Europea. Le restrizioni sono state abolite ma è stato mantenuto un freno di emergenza che potrebbe essere attivato, se necessario, per reintrodurre le restrizioni: se la situazione epidemiologica lo richiedesse, le misure relative al Covid-19 potrebbero essere reintrodotte in modo coordinato e seguendo un approccio basato sulle persone", ha detto un portavoce della Commissione, escludendo al momento misure simili a quelle decise dal Giappone. 

Mentre la compagna elvetica Swiss non ha intenzione di riprendere i voli passeggeri verso la Cina, nonostante l'annunciata fine della quarantena. "Fino a nuovo avviso vi saranno solo collegamenti cargo da Zurigo a Shanghai e Pechino", ha dichiarato un portavoce della compagnia aerea, aggiungendo: "La ripresa dei voli passeggeri e la situazione sul posto sono in corso di valutazione".