Santiago del Cile, 19 ottobre 2019 - Caos e stato d'emergenza a Santiago del Cile per le proteste contro l'aumento del prezzo dei biglietti della metropolitana. Dopo i duri scontri con la polizia, e gli incendi appiccati in almeno cinque stazioni della metropolitana, il presidente Sebastian Pinera ha dichiarato lo stato d'emergenza nella capitale. Pinera ha annunciato il provvedimento per due comuni e due province della regione metropolitana di Santiago in seguito ai "gravi e ripetuti attacchi" contro la proprietà pubblica e privata.
I violenti scontri tra le forze dell'ordine e i manifestanti hanno costretto la polizia a chiudere tutte le stazioni della metro di Santiago. I manifestanti hanno colpito in tutte le 164 stazioni della rete, distruggendo le barriere e i tornelli. In fiamme anche la sede centrale dell'Enel. Il palazzo del gruppo energetico italiano ha subito gravi danni per le fiamme divampate nella notte, ma non risultano vittime o feriti. La situazione ora è sotto controllo.
La miccia che ha fatto esplodere la violenza nella capitale è stato l'ennesimo aumento dei ticket, passato da 800 a 830 pesos (circa 1,04 euro) per le ore di punta. Ma già a gennaio c'era stato un ritocco, sempre molto contestato, di 20 pesos.
L'intera zona colpita dal blocco della rete conta sette milioni di abitanti, e i trasporti pubblci sono fondamentali. La protesta va avanti da una settimana, ed è degenerata in violenze quando i manifestanti, in maggioranza studenti liceali e universitari, hanno iniziato a saltare to i tornelli, devastare le varie stazioni della metropolitana, accendendo fuochi, fermando il traffico e lasciando a piedi migliaia di pendolari.