Martedì 23 Aprile 2024

La mamma di Chico Forti: "Signora Meloni, non mi deluda. Faccia tornare mio figlio"

L’appello di Maria, 95 anni, madre dellI’italiano recluso in Florida dal 1999: "Non lo vedo dal 2008, ma ci sentiamo tutti i lunedì. La vera roccia è lui..."

Da mamma a mamma. La prima, Maria, ha compiuto 95 anni a San Valentino: non vede suo figlio Chico dal 2008. L’altra mamma, Giorgia, di anni ne ha 46 e ha una bimba di sei (Ginevra) che può coccolare tutti i giorni: da qualche mese è il presidente del Consiglio dei ministri. "Faccio un appello alla signora Meloni attraverso il vostro giornale – attacca Maria Loner Forti –. È una mamma come me, da quello che so è una donna di parola. Già da tempo si è impegnata a occuparsi del trasferimento in tempi brevi di mio figlio Chico Forti in Italia. Ora le dico: per favore, cara Giorgia, non mi deluda. Lei è la nostra prima e ultima speranza: per Chico, per me e per tutti quelli che ci vogliono bene. Credo che non resisterei a un’altra delusione".

Mamma Maria è anziana, riservata, si commuove in continuazione. Questa conversazione avviene tramite suo cognato Gianni, il fratello del marito di Maria, morto di crepacuore tanti anni fa anche per la carcerazione di suo figlio. Gianni Forti è l’uomo che da più di vent’anni si batte per la liberazione di Chico.

Chico Forti, 64 anni, da più di 23 anni è in carcere negli Usa
Chico Forti, 64 anni, da più di 23 anni è in carcere negli Usa

Signora Maria, come sta?

"Nonostante l’età, la salute mi è ancora amica, grazie soprattutto all’altro mio figlio, Stefano, che mi cura come una regina. Ma non sono eterna..."

Due anni fa sembrava fatta, sembrava davvero che Chico stesse per tornare...

"Era l’antivigilia del Natale 2020. L’allora ministro degli Esteri Di Maio ci telefonò comunicandoci che il governatore della Florida aveva dato l’assenso per il trasferimento in Italia. Subito dopo lo disse anche in tivù. Quante telefonate! Quante lettere! Scendevo in strada e la gente mi abbracciava e baciava a Trento! Io ero molto emozionata e pensavo a un miracolo".

Poi?

"Poi più nulla. Spiegazioni vere? Non ne ho. Ma sono abituata a queste delusioni. Alla vigilia del processo, quasi ventitré anni fa, poco prima della sentenza gli avvocati ci dicevano di preparare la bottiglia di champagne, perché Chico sarebbe tornato a casa a festeggiare e nessuna giustizia al mondo avrebbe potuto condannarlo, invece..."

Invece da 23 anni Chico Forti sta marcendo in galera, in regime di carcere duro. Da quanto non lo vede?

"Da quindici anni, 2008. Compivo 80 anni, andai da lui in carcere, avevo un grande desiderio di incontrarlo e stringerlo a me ancora una volta. Temevo e pensavo potesse essere l’ultima".

Ha ancora questa paura?

"Avevo più paura allora, quando sembrava che per Chico non ci fossero speranze. Ora non riesco più ad andare in America e il tempo non mi è amico, lo so. Spero che abbia lui la possibilità di venire da me. Presto. Non è solo una speranza: sono più che convinta che lo rivedrò. Io non mollo".

Per il suo novantacinquesimo compleanno suo figlio Chico, dal carcere, le ha scritto una bellissima lettera d’amore.

"Mi ha definito una roccia, ma la vera roccia è lui, perché come ogni mamma io sono fragile e difficilmente riesco a trattenere le lacrime. Lui mi dà forza e coraggio".

Quando le dà questa forza?

"Il lunedì. Telefona dal carcere, a me e a suo fratello, e abbiamo cinque minuti tutti per noi. L’attesa che squilli il telefono è sempre sfibrante, questo appuntamento è rimasto l’unico filo che tiene unite le nostre vite. Qualche volta l’attesa va a vuoto perché per qualche problema non ci si può collegare e bisogna aspettare il lunedì successivo".

Cosa vi dite il lunedì?

"Parla soprattutto lui, tanto. Mi dice che cosa fa in carcere, chi sente, a chi scrive. Se ci sono novità, me le dà lui".

Scusi la domanda, ma lei ha mai avuto il dubbio che suo figlio possa essere un assassino?

"No. Sono sempre stata convinta che Chico sia vittima di un terribile errore giudiziario. All’inizio pensavo che si chiarisse tutto subito. Mio figlio è sempre stata una persona mite, pacifica; mai uno screzio con qualcuno, fin da ragazzino stava dalla parte dei più deboli. Ha un carattere burlone, gli piace scherzare, sdrammatizza tutte le situazioni, è leale e onesto".

Parola di mamma.

"Parola anche di tutti quelli che lo conoscono. Farsi voler bene è sempre stata una sua caratteristica naturale. E chi lo conosce lo sa: nessuno di noi lo ha abbandonato al suo destino".

Mamma Maria, lei sta per diventare bisnonna...

"E Chico nonno, sì. A giorni mia nipote Jenna darà alla luce una bimba che chiamerà Luna. Abbracciarci tutti assieme sarebbe la cosa più giusta e bella del mondo".