Martedì 16 Aprile 2024

Charlottesville, auto contro corteo: morta una 20enne. Bufera su Trump

Violenze durante gli scontri tra neonazisti e militanti antirazzisti: 3 morti. Identificato conducente: 20enne. Casa Bianca nell'occhio del ciclone: la condanna esplicita arriva solo dopo le polemiche

Charlottesville, auto su corteo antirazzista (Afp)

Charlottesville, auto su corteo antirazzista (Afp)

Roma, 13 agosto 2017 - È stato identificato il conducente dell'auto che ieri a Charlottesville, in Virginia si è lanciato contro la folla del corteo antirazzista uccidendo tre persone e ferendone altre 35. Si tratta del 20enne James Alex Fields, di Maumee, in Ohio, formalmente accusato come presunto autore dell'investimento. Altre tre persone sono state arrestate per aver partecipato agli scontri. Il corteo si opponeva a una manifestazione di suprematisti bianchi. Sulla vicenda l'Fbi ha aperto un'indagine per possibili violazioni dei diritti civili. Intanto, dopo le parole di Trump, anche l'ex presidente Usa Barack Obama ha condannato l'accaduto, citando in un Tweet Nelson Mandela. "Nessuno - si legge sul profilo social - è nato odiando un'altra persona per il colore della sua pelle o per la religione".

LE VITTIME - Sono salite a tre le persone che hanno perso la vita nella giornata di caos e violenze. Una donna di 32 anni è morta dopo essere stata colpita dall'auto mentre attraversava la strada (altre 20 persone sono rimaste ferite), mentre due agenti sono morti nello schianto dell'elicottero di pattuglia della polizia

"ATTO PREMEDITATO" - Secondo il capo della polizia di Charlottesville, quello del 20enne James Alex Fields Jr. è stato un atto "premeditato". Fields è stato arrestato poco dopo l'accaduto ed è stato rinchiuso nel carcere della contea di Albermarle-Charlottesville.

BUFERA SU TRUMP - Non si è fatta attendere la condanna da parte di Donald Trump "di tutte le parti" a Charlottesville. Il presidente Usa ha parlato davanti alle telecamere - i video sono stati postati anche sul suo profilo twitter - di odio e violenza da più parti, ha invitato ad "apprezzare la storia" americana ma non ha parlato nè di terrorismo nè di suprematisti bianchi. Così è scoppiata la polemica, con democratici e repubblicani che chiedono al presidente di "chiamare il diavolo con il suo nome". A Partire dalla sua avversaria Hillary Clinton, che ha twittato: "L'incitamento all'odio che ci ha portato dove siamo è reale e da condannare così come vanno condannati i suprematisti bianchi". Critiche anche dai repubblicani, senatore Gardner che usa toni duri: "Caro presidente, il diavolo va chiamato con il suo nome: suprematisti bianchi e terrorismo domestico".

Oggi, dopo le polemiche, arrivano le parole ferme e dure del consigliere alla Sicurezza Nazionale della Casa Bianca H.R. McMaster. "Condanno i suprematisti bianchi, i razzisti e i gruppi nazisti", afferma McMaster. Che aggiunge come gli scontri a Charlottesville rientrino nella "definizione di terrorismo". E ancora: "Ogni volta che si commette un attacco contro la gente per incitare la paura, è terrorismo". Quindi specifica che gli incidenti "sono un atto criminale contro gli americani. Un atto che potrebbe essere stato motivato dall'odio e dall'intolleranza, ma vedremo cosa emerge dalle indagini". E anche la Casa Bianca, in una successiva dichiarazione del portavoce di Trump, precisa che il presidente condanna ogni forma di violenza, comprese quelle dei neonazisti e dei suprematisti bianchi. 

 

L'ex presidente Barack Obama preferisce citare Neslon Mandela. "Nessuno nasce odiando un'altra persona per il colore della sua pelle, per la sua storia o per la sua religione", ha scritto in un Tweet. E poi in un altro: "Le persone devono imparare ad odiare e, se possono imparare ad odiare, gli può essere insegnato l'amore".

CAOS E VIOLENZA - L'episodio dell'auto è stato il culmine di una giornata di sangue e caos nella città della Virginia, dove manifestanti neonazisti si sono scontrati con un gruppo di militanti antirazzisti. Le violenze si sono moltiplicate, tra lanci di pietre e bottiglie, colpi di bastone e pugni, in un'aria carica di lacrimogeni. Fino all'autista impazzito. Sui social sono stati diffusi diversi video che mostrano quanto accaduto: dopo aver investito manifestanti e tamponato, l'auto parte rapidamente a marcia indietro, in mezzo alla gente. 

 

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