Ucraina, la centrale nucleare di Zaporizhzhia è spenta. Putin a Macron: rischio catastrofe

Il sito più grande d'Europa, occupato dai russi, ha smesso di produrre elettricità. Nelle settimane scorse l'allarme sicurezza di Aiea

Soldato russo nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, in Ucraina (Ansa)

Soldato russo nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, in Ucraina (Ansa)

Berlino, 11 settembre 2022 - Anche l'ultimo reattore della centrale nucleare di Zaporizhzhia è stato spento. Lo ha comunicato l'agenzia nucleare ucraina Energoatom. "Oggi, 11 settembre 2022, alle 03:41 (le 2:41 in Italia), l'unità n. 6 della ZNPP (la centrale nucleare, ndr) è stata scollegata dalla rete elettrica - si legge in un comunicato dell'agenzia -. Sono in corso i preparativi per il raffreddamento e il trasferimento allo stato freddo", processi che saranno garantiti dall'alimentazione di emergenza, da poco ripristinata. Dunque la più grande centrale d'Europa, tra le più grandi al mondo, da mesi sotto controllo dei russi e per mesi teatro di guerra, non produce più energia elettrica.

La telefonata Putin-Macron

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha chiesto oggi in una telefonata a Vladimir Putin di ritirare armi pesanti e leggere russe dalla centrale nucleare. Lo fa sapere l’Eliseo. Nel colloquio, Macron "ha condannato la prosecuzione delle operazioni militari russe in Ucraina ed ha ricordato l’esigenza che cessino al più presto, che venga avviato un negoziato e che siano ripristinate la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina". 

Secondo quanto diffuso invece dal Cremlino il presidente russo avrebbe attaccato di nuovo Kiev sottolineando che gli attacchi ucraini sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, "compresi gli stoccaggi di scorie radioattive", potrebbero avere "conseguenze catastrofiche". Putin ha chiesto che vengano "esercitate pressioni su Kiev per far sì che interrompa immediatamente gli attacchi". 

La centrale sotto tiro

Nonostante gli avvertimenti internazionali, Zaporizhzhia era sotto tiro da settimane e Russia e Ucraina si incolpano a vicenda per l'escalation della situazione intorno alla struttura. Con il rischio di un disastro nucleare. Secondo Enerhoatom, l'impianto aveva già funzionato in "modalità isola" negli ultimi tre giorni, il che significa che stava producendo solo elettricità per la propria fornitura, poiché tutte le linee che lo collegavano alla rete elettrica ucraina erano state interrotte dai bombardamenti.  Da giorni Kiev stava valutando la possibilità di chiudere la centrale. 

I messaggi di allarme

Nelle settimane e nei giorni scorsi si erano ripetuti i messaggi di allarme sulla sicurezza  lanciati dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) che era riuscita a entrare per una sopralluogo. All'interno ha trovato una "situazione insostenibile". Venerdì scorso un blackout elettrico nella città di Energodar, dove si trova la centrale, ha rischiato di compromettere le attività. "Questo è del tutto inaccettabile - diceva il direttore generale dell'Aiea Rafael Grossi -. Non può continuare". Grossi chiedeva "l'immediata cessazione dei bombardamenti nell'area". 

Le forze russe hanno occupato l'area della centrale nel marzo del 2022, pochi giorni dopo l'inizio della guerra in Ucraina. Nel sito continuava a lavorare personale ucraino. Ultimamente una fonte anonima, un dipendente della centrale, ha rivelato le difficili condizioni all'interno: "Lavoriamo con il fucile puntato addosso. Cercano spie fra noi", aveva dichiarato al Corriere della Sera.