Ucraina, bombe su area depositi della centrale nucleare di Zaporizhzhia

Dopo la disconnessione e la riconnessione alla rete elettrica, arriva un altro allame. I filorussi denunciano il bombardamento da parte ucraina. Borrell: "Estrema preoccupazione". Grossi (Aiea): "Serve appoggio delle Nazioni Unite per missione. Valutiamo presenza continua nell'impianto". Ministro dell'Energia ucraino: "Similitarizzare la zona è l'unico modo per far dormire sonni tranquilli all'Europa"

Roma, 26 agosto 2022 - Oggi l'area dello stoccaggio di isotopi radioattivi della centrale nucleare di Zaporizhzhia è stata colpita da quattro obici di artiglieria ucraini. È una notizia riportata dalle agenzie russe, secondo cui la denuncia deriverebbe dalle autorità municipali di Energodar, la città controllata dalle truppe russe dove sorge l'impianto. Le stesse fonti affermano che non vi sono state fughe radioattive.

La preoccupazione è estrema. La situazione di Zaporizhzhia è sotto gli occhi di tutti. "La Russia deve garantire la riparazione senza ostacoli delle linee elettriche danneggiate e la piena riconnessione alla rete elettrica ucraina", ha dichiarato l'Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, in un tweet. "Gli esperti dell'Aiea", Agenzia internazionale per l'energia atomica, "devono finalmente potersi recare presso la struttura". 

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La centrale disconnessa e riconnessa (di nuovo) alla rete elettrica

Secondo gli ultimi aggiornamenti, infatti, la centrale nucleare di Zaporizhzhia è rimasta di nuovo disconnessa dalla rete elettrica per diverse ore questa mattina, per poi tornare attiva e regolarmente riconnessa. L'incubo nucleare in Ucraina e in Europa è continuamente sotto tiro. Secondo quanto riportato dall'operatore nucleare Energatom, questa mattina i sei reattori dell'impianto controllato dai russi risultavano disconnessi. Nessuna alimentazione elettrica e nuovo allarme dopo quello di ieri, quando si era verificata la prima interruzione elettrica della storia della centrale di Zaporizhzhia. Successivamente la connessione era stata ristabilita, con botta e risposta di accuse sull'asse Kiev-Mosca.

Questo il messaggio di Enrgatom di stamattina: "A partire dalle 9 del 26 agosto 2022, tutte le unità elettriche della centrale nucleare di Zaporizhzhia sono disconnesse dalla rete elettrica. La linea di produzione di energia della centrale è stata ripristinata e sono in corso i lavori per preparare il collegamento di due unità di potenza della centrale alla rete. Non ci sono informazioni sul funzionamento delle apparecchiature e dei sistemi di sicurezza".

Il ricollegamento alla rete è avvenuto alle 14.04 locali (le 12 italiane). Ieri la centrale era rimasta isolata dalla rete elettrica a causa di incendi provocati da bombardamenti di cui Kiev e Mosca si sono accusati a vicenda. I reattori attivi della centrale sono due su sei.

La centrale nucleare di Zaporizhzhia (Ansa)
La centrale nucleare di Zaporizhzhia (Ansa)

Rafael Grossi, direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energica atomica (Aiea) ha parlato della missione programma per Zaporizhzhia e della possibilità di creare una presenza permanente dell'agenzia nella centrale. "Dobbiamo rendere sicura la nostra rotta verso la centrale - ha detto alla radio francese Rfi -. Ci serve l'aiuto e il sostegno delle Nazioni Unite e dei loro veicoli blindati per arrivare là. Servirà poi chiarire i parametri della missione e capire se potremo stabilire una presenza continua dell'Aiea nell'impianto".

Il ministro ucraino dell'Energia Herman Halushchenko ha parlato di "possibile disastro nucleare" e della necessità della fine della "occupazione" della centrale di Zaporizhzhia e di una totale "smilitarizzazione" della zona che circonda l'impianto. "Questo è l'unico modo per far sì che l'Europa dorma tranquilla e non tema nubi radioattive nei suoi cieli. Vorrei rivolgere un appello alla comunità internazionale: la missione congiunta di Aiea e Onu dovrebbe avere mandato di studiare non solo le norme per garantire la sicurezza nucleare, ma anche le componenti esterne della sicurezza, prima di tutto quelle relative alle armi e al loro uso da parte dei militari russi".