Catalogna, nuove tensioni e scontri a Barcellona e Madrid

Le piazze divise in due: da una parte i cortei pacifici, dall'altra i gruppi violenti che incendiavano cassonetti. I Mossos caricano

Barcellona, nuovi scontri tra indipendentisti e polizia (Ansa)

Barcellona, nuovi scontri tra indipendentisti e polizia (Ansa)

Barcellona, 19 ottobre 2019 - Caos in Catalogna, messa a ferro e fuoco dai manifestanti. Nuova giornata di manifestazioni e tensione in tutta la Spagna, con una imponente protesta a Barcellona, dove si sono infiltrati gruppi violenti, e scontri a Madrid, dove un corteo di indipendentisti è stato caricato dalla polizia.

Iniziato in modo pacifico per portare avanti la protesta contro la condanna dei nove leader indipendentisti, il corteo di Barcellona è degenerato nella notte, quando piccoli gruppi più violenti hanno iniziato a dare fuoco ai cassonetti, lanciare sassi contro la polizia e distruggere ciò che trovavano sul loro tragitto. Lasciando dietro di sé fiamme e cartelli stradali divelti.

I Mossos hanno caricato, cercando di fermare i gruppi di incappucciati sparando proiettili di gomma, mentre i pompieri tentavano di spengere le fiamme. Tutto ciò mentre proseguiva davanti all'Arco di Trionfo la manifestazione pacifica con centinaia di persone. Una situazione quasi surreale con una zona della città completamente pacifica, dove i manifestanti seduti a terra cantavano slogan contro la condanna dei loro leader e contro l'Alta Corte, e un'altra, poco distante, con uno scenario completamente diverso: continue cariche della polizia e scene da vera e propria guerriglia urbana, rimandate dalle dirette sui siti e sui social.

Simile lo schema a Madrid dove un corteo, meno corposo di quella di Barcellona, era iniziata in modo pacifico nel tardo pomeriggio da Atocha, diretta a Puerta del Sol, nel cuore della capitale spagnola. Poi la tensione è salita e i Mossos hanno caricato i manifestanti. Sui social hanno iniziato a girare immagini di dimostranti feriti con il volto insanguinato. "Nessuna forma di violenza ci rappresenta e rappresenta l'esercizio della democrazia e della libertà", aveva detto in mattinata il presidente della Catalogna Quim Torra, sottolineando tuttavia che "la causa della libertà è inarrestabile e andremo fino a dove il popolo della Catalogna vorrà andare".

Caos in strada anche ieri, con un bilancio degli scontri che parla di 182 feriti (152 solo nella metropoli) e 54 persone arrestate. Quando la calma è tornata nelle strade del centro di Barcellona, rimaste presidiate da centinaia di agenti, il ministro dell'Interno Fernando Grande-Marlaska ha parlato dal palazzo della Moncloa per avvertire che il codice penale sarà applicato "con la massima determinazione" contro "l'indipendentismo violento". Grande-Marlaska ha sottolineato che è della "massima importanza" che il presidente della Generalitat catalana, Quim Torra, condanni i disordini. Salta la sfida tra Barcellona e Real Madrid in programma il 26 ottobre per questioni di ordine pubblico.