Lunedì 15 Aprile 2024

Una casa gratis in Giappone, ecco come fare

Okutama, una cittadina a due ore di treno da Tokyo, ha deciso di regalare gli appartamenti abbandonati a chiunque, italiani compresi, ne faccia richiesta

Il tempio Sensoji (Ansa)

epa06909235 Visitors sit in a misting tent to cool down at Sensoji temple at Asakusa in downtown Tokyo, Japan, 25 July 2018. In central Tokyo, the temperature rose to 32.2 degrees Celsius, 3.2 degrees lower than the previous day, and Yamaguchi City marked 38.8 degrees Celsius. Typhoon Jongdari, currently in the Pacific Ocean, is moving northward and reducing the heatwave affecting Japan and will possibly make direct landfall on Tokyo and Japan's main island of Honshu on the weekend. EPA/KIMIMASA MAYAMA

Tokyo, 7 dicembre 2018. Una casa gratis (o quasi) a due passi da Tokyo. Il sogno si chiama Okutama, una piccola cittadina a due ore di treno dalla capitale giapponese che ha deciso di regalare gli appartamenti abbandonati all'interno del proprio comune a chiunque, italiani compresi, ne faccia richiesta. L'obiettivo è ripopolare il paesino, incastonato nello splendido parco nazionale di Chichibu-Tama-Kai. Okutama al momento conta poco più di cinquemila anime ed entro il 2040, se nessuno deciderà di trasferirvisi, rischia di rimanere completamente disabitato. "Una casa gratis - per di più in un paradiso naturale - potrebbe sembrare una truffa. Ma il Giappone ha più case che persone in grado di viverci", fa notare la Cnn.

Nel 2013 gli appartamenti erano oltre 113 milioni a fronte di una popolazione di 127 milioni di individui. In pratica ci sarebbe la piena occupazione solo se quasi tutti vivessero da soli, neonati e anziani compresi. Il problema, inoltre, è destinato ad acuirsi: entro il 2065, secondo l'Istituto nazionale della popolazione e della sicurezza sociale, gli abitanti saranno appena 88 milioni e la tendenza di lasciare le campagne per trasferirsi in città non farà altro che far aumentare esponenzialmente le 'akiya', ovvero le case abbandonate. Come se non bastasse, i nipponici sono molto superstiziosi e non comprano ville o monolocali dove ci sia stato un omicidio, un suicidio o dove un anziano sia morto in solitudine.

E così entro il 2040 circa 900 paesini rimarranno completamente disabitati. Nella lista delle possibili città fantasma c'è anche Okutama. “Lo sappiamo dal 2014. Per questo – spiega Kazutaka Nijima, funzionario dell'Oyr, il dipartimento che si occupa di rivitalizzare la città – abbiamo deciso di intervenire. Nella prefettura di Tokyo ci sono altri due villaggi che rischiano di fare la nostra stessa fine”. E così al Comune è venuta l'idea di regalare le circa 400 case abbandonate sparse nel suo territorio (progetto che è stato tentato anche da diversi Municipi in Italia per ripopolare le aree più periferiche).

Le condizioni? Avere meno di 40 anni o avere un figlio che abbia meno di 18 anni, se almeno uno dei due genitori ha meno di cinquant'anni. Per siglare l'affare bisogna essere disponibili a trasferirsi a titolo definitivo a Okutama e impegnarsi a ristrutturare l'appartamento. Non un problema da poco, visto che secondo gli esperti solo la metà delle case a disposizione sarebbe di nuovo abitabile dopo importanti lavori di recupero. Il resto, purtroppo, sorge in aree a rischio frane o è talmente in rovina da essere irrecuperabile. Il Comune si impegna ad aiutare (con fondi ad hoc) i nuovi proprietari, ma in ogni caso, oltre alle tasse e alle commissioni di agenzia, il regalo a due ore di treno da Tokyo non è comunque privo di costi, anche importanti, da sostenere.

Dal 2014, ovvero da quando è attivo il programma di case gratis (per altro operativo con modalità analoghe anche in altre prefetture, visto che in tutto il Paese le case abbandonate sono oltre 10 milioni e quasi tutte in vendita a prezzi stracciati), sono nove le famiglie arrivate a Okutama. Tra loro anche una coppia newyorchese. "Abbiamo avuto un sacco di lavori da fare – spiega Naoko Ida, una delle nuove abitanti della città, alla Cnn – ma abbiamo sempre voluto vivere in campagna e avere un grande giardino. La bellezza di questo poso è disarmante".