Il cannibale di Kobe è morto. Chi era Issei Sagawa: l'uomo che mangiò una studentessa

Il caso del cannibale giapponese nel 1981 scosse Parigi. Il padre riuscì a farlo estradare in Giappone, dove ha vissuto fino all'età di 73 anni senza mai pentirsi. Disse: "Mangiarla è stata un gesto supremo d'amore"

Issei Sagawa, ribattezzato il cannibale di Kobe (Ansa)

Issei Sagawa, ribattezzato il cannibale di Kobe (Ansa)

Tokyo, 2 dicembre 2022 - Il cannibale di Kobe Issei Sagawa è morto. Scomparso a 73 anni a causa di una polmonite in un appartamento nella periferia di Tokyo, il cannibale giapponese è diventato famoso per aver ucciso, violentato e poi mangiato Renee Hartevelt, una ragazza olandese di 25 anni. Il brutale femminicidio avvenne a Parigi, dove Issei Sagawa studiava letteratura inglese presso l'università del La Sorbona. Il cannibale di Kobe fu dichiarato inabile a sostenere il processo e suo padre, Akira Sagawa, riuscì a ottenere l'estradizione del figlio in Giappone, dove fu liberato dalla custodia dopo poco più di un anno.

La storia di Issei Sagawa

Issei Sagawa deve il suo soprannome di cannibale giapponese o cannibale di Kobe, città nella quale nacque il 26 aprile 1949, per un clamoroso caso di cronaca nera. Nel 1981 Sagawa, allora 32enne, si trovava a Parigi, dove frequentava corsi per la laurea in letteratura inglese presso La Sorbona. A giugno si rese protagonista dell'assassinio dell'amica Renee Hartvelt, invitata a cena a casa e poi uccisa con un colpo di fucile alle spalle. La studentessa olandese fu stuprata da morta e poi venne fatta a pezzi e mangiata per tre giorni dal cannibale giapponese. Fu arrestato dalla gendarmeria di Parigi nel poco di Bois de Boulogne, dove fu sorpreso a disseminare i resti della povera Renee. Nel congelatore furono trovati altri resti della vittima. "Mangiarla è stata un gesto supremo d'amore", disse  Sagawa.

In Francia fu definito pazzo e ne fu disposto il trasferimento in un istituto psichiatrico, dove è rimasto rinchiuso fino al 1985, anno in cui il padre riuscì a farlo estradare in Giappone, dove fu dichiarato sano di mente. Le accuse messe in piedi in Francia erano cadute e Sagawa ha potuto trascorrere la sua vita da uomo libero, impunito e mai pentito di ciò che fece. Anzi, trasse profitto finanziario da quel delitto scrivendo e vendendo libri in cui narra, tra l'altro, i passaggi atroci della fine della studentessa. Di recente aveva detto in un'intervista a Vice di essere "ossessionato dal cannibalismo. Il mio desiderio di mangiare una donna - aggiunse - è diventato imperativo".