Ucraina, Nehammer incontra Putin: "In guerra ci sono solo sconfitti"

Il cancelliere austriaco è stato il primo leader Ue a recarsi di persona dal presidente russo dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina. Vienna: "Nehammer ha affrontato con parole chiare il tema dei crimini di guerra"

Roma, 11 aprile 2022 - A Mosca dopo 75 minuti si è concluso l'incontro tra il cancelliere federale austriaco, Karl Nehammer, ed il presidente della Federazione russa, Vladimir Putin. "E' stato un colloquio molto duro e aperto" ha commentato uscendo lo stesso Nehammer. Al colloquio erano presenti solo i due interpreti. Putin ha ricevuto il cancelliere non al Cremlino, ma nella sua residenza a Novo-Ogaryovo nel distretto Odintsovsky all'interno dell'Oblast di Mosca. La tenuta dello 'zar' non dista molto dall'autostrada Rublyovo-Uspenskoye, a ovest rispetto al centro della capitale russa.

Come Macron anche il cancelliere Nehammer ha rifiutato di sottoporsi al tampone molecolare russo per l'accertamento del Covid prima di incontrare Putin. A febbraio, prima della guerra anche il presidente francese non si era sottoposto al tampone Pcr russo prima di incontrare il leader del Cremlino. Oggi il ministro degli Esteri di Vienna, Alexander Schallenberg, aveva anticipato: Nehammmer gli dirà "la verità: che ha perso la guerra". 

Karl Nehammmer lascia la residenza di Putin a Mosca (Ansa)
Karl Nehammmer lascia la residenza di Putin a Mosca (Ansa)

Sommario

Cosa ha detto Nehammer a Putin

"Non è stato un incontro amichevole" ha scritto online Kronen Zeitung citando la cancelleria austriaca. Sempre dalla cancelleria, riportato dalla tv Orf , si è venuto a sapere che il leader austriaco ha sottolineato con forza a Putin: "La guerra deve cessare, perché in guerra ci sono solo sconfitti da entrambe le parti". Nehammer dopo il colloquio ha affermato: "Ho chiarito al presidente russo che c'è una necessità urgente di corridoi umanitari per portare acqua e cibo alle città assediate e portare fuori i feriti, donne e bambini". Il cancelliere austriaco riferirà l'esito dell'incontro "ai miei partner europei, discutendo i prossimi passi, la Ue è più unita che mai", sottolineando di aver ribadito a Putin che "le sanzioni resteranno in vigore e saranno eventualmente inasprite" finché in Ucraina si morirà. Inoltre ha affrontato "con parole chiare" i crimini di guerra commessi a Bucha e in altre zone dell'Ucraina. ''Ho sottolineato che tutti gli autori dovranno esserne ritenuti responsabili". Il cancelliere ha ricordato di essere appena stato in Ucraina, dove "ho visto con i miei occhi le incommensurabili sofferenze causate dalla guerra di aggressione russa". Davanti alle obiezioni di Putin, ha proposto quindi la "necessità di un'inchiesta internazionale" su queste atrocità. Infine Nehammer ha difeso e promosso la sua iniziativa: "Il viaggio a Mosca e i colloqui con Putin per me sono un dovere. Un dovere dettato dal senso di responsabilità di non lasciare nulla di intentato per arrivare ad una cessazione delle ostilità o almeno a progressi umanitari per alleviare le sofferenze della popolazione civile in Ucraina. Per me non c'è alternativa alla ricerca di colloqui diretti con la Russia, nonostante tutte le enormi divergenze".

Primo leader da Putin da inizio della guerra

Nehammer è il primo leader Ue a parlare di persona a Putin dal 24 febbraio, il giorno dell'inizio dell''operazione militare speciale' in Ucraina. "La diplomazia telefonica da sola non basta, le visite personali sono necessarie e bisogna sfruttare la neutralità dell'Austria", aveva affermato il cancelliere federale prima della sua partenza. "Una missione rischiosa", ma importante "per gettare ponti per dialogare" aveva risposto ai giornalisti.

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"Non sarò moralmente neutrale"

Il Bundeskanzler di Vienna all'incontro è arrivato chiaramente con l'intento di "fare di tutto per porre fine a questa guerra o almeno avvicinarsi un po' alla pace, anche se le possibilità sono scarse". Secondo le anticipazioni ha fatto leva sulla neutralità dell'Austria ma, ha assicurato, non sarà "moralmente neutrale" e che non eviterà di  affrontare anche i "crimini di guerra" di cui sono accusati i soldati russi in Ucraina.

Nehammer sconvolto a Bucha

Nehammer nei giorni scorsi è stato a Kiev dove ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ed è stato anche a Bucha, dove si è detto "sconvolto" dalle fosse comuni, e ribadendo che la guerra innsecata dalla Russia "è del tutto inaccettabile". Ma "parlare non significa rinunciare alla propria posizione, anzi la illustrerò", ha aggiunto con la stampa austriaca. "'Meglio non fare niente' non è il mio approccio", ha ribadito, convinto che ora serva una "diplomazia personale". Il cancelliere austriaco è partito per Mosca con un sola sola idea in mente "tutto ciò che può essere fatto per aiutare il popolo ucraino e per fermare la guerra va fatto".

"Faccia a faccia fa la differenza"

Il ministro degli Esteri austriaco Schallenberg alla Cnn ha commentato: "Fa la differenza essere faccia a faccia e dirgli qual è la realtà: che questo presidente ha di fatto perso la guerra moralmente". "Dovrebbe essere nel suo stesso interesse che qualcuno gli dica la verità. Penso sia importante e lo dobbiamo a noi stessi se vogliamo salvare vite umane. Dobbiamo usare ogni possibilità per porre fine alla situazione infernale in Ucraina".

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Tensioni Russia - Ue

Incontro ancora più imporante adesso che la diplomazia tra Ue e Russia è ai minimi storici, con le minacce del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, sul canale Tv Rossiya-24, riprese da Interfax: "Le dichiarazioni del capo della politica estera dell'Ue Josep Borrell riguardo all'Ucraina ("Kiev vincerà la guerra sul campo di battaglia") cambiano significativamente le regole del gioco". Lavrov ha aggiunto: "Devo dire che ciò che Borrell ha detto in questo contesto aggressivo e senza precedenti, davvero, cambia significativamente le regole del gioco". Secondo Lavrov ''L'Unione europea vede l'Ucraina come una testa di ponte per colpire la Russia''. 

Parole dure che Borrell ha aggiornato proprio oggi al termine della riunione del Consiglio Affari esteri:  "L'aggressione russa può essere qualificata con due parole. La prima è fallimento. Hanno certo di prendere Kiev, sono stati respinti e ora stanno cercando di abbandonarla perché hanno visto che è impossibile prendere la capitale. Stanno raggruppando le truppe a est. La seconda è orrore. Quello che l'esercito russo ha lasciato dietro di sé, civili uccisi, città distrutte, bombardamenti indiscriminati. Siamo profondamenti preoccupati dalla conseguenza di questa guerra sul piano umanitario".