JK Rowling deve sparire. Salviamo Harry Potter ma cancelliamo definitivamente la sua autrice. È la proposta del New York Times che – raggiungendo l’apice della cancel culture – lancia la sua campagna abbonamenti con cartelloni elettronici che invitano i lettori a "immaginare Harry Potter senza la sua creatrice". Il piccolo mago non si può fare fuori – troppo popolare, ci è cresciuta un’intera generazione – ma la sua "mamma" sì. E del resto se le madri reali devono sparire – come nei contratti di maternità surrogata – anche JK Rowling può diventare un semplice contenitore di passaggio, e Harry Potter potrà vivere di vita propria, affidato a testi apocrifi di genitori “adottivi”. In cerca di pubblico woke (risvegliato) il grande quotidiano americano affonda definitivamente la scrittrice britannica a causa della sua supposta transfobia: pervicacemente convinta del fatto che il sesso biologico è un fatto reale e che il nome delle donne è donne e non mestruatori, da molto tempo Rowling è nel mirino dei transattivisti che le tendono perfino agguati fin sotto casa. "Con le minacce di morte che ho ricevuto". ha detto "potrei tappezzarci casa". Non è detto che la campagna del New York Times non si riveli un boomerang. Qualche risvegliato magari si abbonerà, ma sono molti i lettori che minacciano la disdetta. "Ho cancellato il mio abbonamento @nytimes perché ha provato a cancellare @jk_rowling", ha twittato qualcuno. E altri: "Stiamo cercando di immaginare il NY Times senza il suo reparto marketing, senza i suoi editori, senza i suoi proprietari, senza i suoi editorialisti di Op-Ed e senza la sua fedele base di abbonati". Ancora: si sta "cercando di cancellare una donna creativa. Andate uomini. Vai oppressione. Vai originalità". Addirittura: "Si immagina che @jk_rowling svanisca magicamente in uno sbuffo di polvere di folletto, o si sta pensando a una ...
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