Incendi Australia, 10mila cammelli nel mirino dei cecchini. "Consumano troppa acqua"

La drastica decisione di abbatterli in un momento di emergenza delle riserve idriche. WWF: "Oltre un miliardo di animali morti per i roghi o le loro conseguenze". Il fumo è arrivato in Brasile

Più di 10.000 cammelli selvatici saranno abbattuti in Australia (Ansa)

Più di 10.000 cammelli selvatici saranno abbattuti in Australia (Ansa)

Sydney, 7 gennaio 2020 - Più 10.000 cammeli e dromedari selvatici saranno abbattuti da cecchini a bordo di elicotteri, è questa l'ultima atroce conseguenza della castastrofe ambientale provocata dagli incendi in Australia . 

La notizia arriva da "The Australian", ed è ripresa dai principali tabloid britannici: l'ordine sarà esecutivo da mercoledì 8 gennaio. La decisione è stata presa dalle autorità della comunità aborigena Anangu Pitjantjatjara Yankunytjatjara lands (AYP), che hanno diramato l'autorizzazione per le zone da loro gestite

Il problema con i cammelli selvatici è la quantità di acqua che consumano, e le emissioni di anidride carbonica che producono, in un momento in cui le riserve idriche della regione sono già al limite. Quindi la decisione di eliminarli, anche perchè da sempre considerati una specie aliena all'Australia (Furono importati fin dall'inizio dell'Ottocento da Afghanistan, India e dalla penisola arabica, e si adattarono bene al clima diventando utili al Paese anche per la costruzione delle infrastrutture, ma presto arrivò il declino: negli anni Trenta i trasporti motorizzati li sostituirono e gli animali rimasero liberi in natura. A oggi sarebbero più di un milione a scorrazzare selvaggi).

Ma la decisione drastica non piace al mondo ambientalista. Tim Moore, amministratore delegato di RegenCo difende l'iniziativa, infatti secondo lo specialista un milione di cammelli selvatici arriva ad emettere gli effetti di una tonnellata di CO2 ogni anno, cioè l'equivalente di 400 mila automobili in circolazione.

Dalle pagine online dell'Indipendent riprendiamo le parole di Marita Baker, membro dell'esecutivo della comunità aborigena  APY: "I cammelli vengono qui, buttano giù le recinzioni, enterano nelle case e cercano di rubare l'acqua dei condizionatori". 

E i bollettini catastrofici sugli incendi si susseguono in Australia, l'ultimo parla di 2.000 case distrutte, 180 arresti e oltre un miliardo di animali morti, tra cui migliaia di specie protette, come i koala per i roghi. Roghi soprattutto provocati dall'uomo, tanto che le autorità finora hanno arrestato 180 persone. 

Da settembre oltre 8 milioni di ettari di boschi sono bruciati. E ora il fumo, che ha viaggiato per ben 12mila chilometri, sta raggiungendo Cile, Argentina e Brasile. 

Il bilancio delle vittime tra gli uomini, pur pesantissimo, resta contenuto vista l'immensa catastrofe: 25 morti. Ma per gli animali è diverso, il Wwf lancia l'allarme: oltre un miliardo. Ma attenzione, non solo gli incendi sono i responsabili di questa strage, infatti l'organizzazione ambientalista ha rilevato che pesano molto al bilancio finale anche il cambiamento climatico che da anni sta alimentando il disboscamento dell'Australia.

Ma l'incubo è lungi dall'essere verso una conclusione, infatti da venerdì è atteso un nuovo picco delle temperature e si teme un nuovo "mega incendio". Il malcontento nel Paese monta e il governo è sotto accusa, a partire dal primo ministro Scott Morrison, in vacanza nel pieno della crisi, e ritenuto responsabile di aver sottovalutato gli incendi.

Morrison ha così promesso 1,4 miliardi di dollari in due anni per la ricosteruzione e il risanamento delle zone colpite. Anche le star si stanno muovendo:  Elton John in concerto a Sydney ha annunciato che devolverà un milione di dollari; Nicole Kidman e Kylie Minogue sono arrivati 500mila dollari ne donano ciascuna.