Giovedì 25 Aprile 2024

Usa, la Camera riconosce il genocidio armeno e chiede sanzioni contro Ankara per la Siria

Doppio schiaffo all'alleato Nato da parte di Washington. Ankara: "Decisione priva di qualunque base storica e giuridica"

 Recep Tayyip Erdogan, presidente turco (Lapresse)

Recep Tayyip Erdogan, presidente turco (Lapresse)

Washington, 30 ottobre 2019  - La Camera Usa non fa sconti al presidente turco Recep Tayyip Erdogan, e a soli due settimane dalla sua visita alla Casa Bianca ha approvato in modo bipartisan quasi all'unanimità una risoluzione che riconosce il genocidio armeno, e un'altra che chiede al presidente Donald Trump di imporre sanzioni e altre restrizioni alla Turchia e ai dirigenti di quel Paese per l'offensiva nella Siria settentrionale. 

La reazione di Ankara, che non riconosce la risoluzione sul genocidio armeno, non si è fatta attendere bollando la decisione "ad uso interno, priva di qualunque base storica e giuridica".

Il capo della diplomazia di Ankara Mevlut Cavusoglu ha detto: "È un passo politico insignificante indirizzato solo alla lobby armena e ai gruppi anti-Turchia". Il ministero degli esteri turco ha condannato fortemente anche la risoluzione sulle sanzioni, sottolineando che la decisione non è consona all'alleanza Nato tra i due Paesi e all'accordo tra Usa e Ankara sulla tregua in Siria.

Poi Ankara ha ammito Washington a prendere misure per evitare passi che danneggino ulteriormente le relazioni bilaterali. Ma la Camera Usa ha riconosciuto formalmente il "genocidio armeno" con una maggioranza schiacciante (405 sì su 435 voti, di cui 11 contrari).